Sei Nazioni, la storia

Ogni storia ha un inizio, e quello dei test-match internazionali avvenne nel 1871 quando, in un parco di Edimburgo, Scozia ed Inghilterra si affrontarono per la prima volta usando un pallone ovale.


In quel tempo le squadre giocavano venti contro venti e le regole usate dalle due contendenti erano molto diverse; fu così che inglesi e scozzesi cominciarono a litigare e, ancora oggi, fanno fatica a smettere.

Dopo 12 anni di incontri occasionali e di…discussioni sui regolamenti vide la luce nel 1883 il “nonno” di quello che oggi conosciamo come Torneo delle Sei Nazioni, l’Home Championship, riservato a Scozia, Inghilterra, Irlanda e Galles.

In quegli anni nacque un altro trofeo, la Triple Crown, appannaggio della squadra britannica in grado di battere le altre tre, trofeo ancora oggi ambitissimo che consente ai sudditi di Sua Maestà di conservare un certo distacco nei confronti degli “altri”.

Dopo alterne vicende e alcune sospensioni il Torneo divenne delle Cinque Nazioni solo nel 1910 allorchè, contro il parere degli scozzesi, venne ammessa la Francia che dovette attendere ben 49 anni prima di vincere il suo primo Cinque Nazioni nel 1959!

Negli anni a seguire il Torneo si sviluppò con alterne fortune, disturbato all’alba degli anni ’70 dalla situazione politica in Irlanda, a proposito della quale è bene ricordare che proprio il rugby è l’unico sport in cui Eire ed Ulster si uniscono per giocare sotto la stessa bandiera.

Quelli erano anni in cui il Torneo veniva dominato dal favoloso Galles dell’estremo JPR Williams e del mediano di mischia Gareth Edwards, giocatori leggendari che guidavano una squadra con una linea di tre-quarti da sogno, stabilendo una egemonia lunga più di un decennio.

Solo nel 1993 venne istituito il Championship Trophy, la coppa che premia il vincitore del Torneo.

Fino ad allora l’unico trofeo universalmente riconosciuto era quello della Calcutta Cup, la cui storia merita di essere raccontata.

Nel 1877 il segretario del Calcutta Football Club, James Rothney, scrisse alla Rugby Union che il club veniva sciolto per mancanza di soci e che la rimanenza di cassa (60 sterline) veniva offerta per la creazione di un trofeo.

La Rugby Union rispose che il trofeo doveva essere creato da un artigiano locale e che sarebbe stato messo in palio ogni anno tra Inghilterra e Scozia, fu così che, fondendo le rupie d’argento venne creata la coppa sormontata da un coperchio a forma di elefante con la base in legno dove ogni anno vengono incisi i nomi della vincitrice e del capitano.

Dal 1878 quando Inghilterra e Scozia si incontrano nel Torneo disputano anche la Calcutta Cup, che viene detenuta per un anno dal vincitore.

Per tutto questo e per molto altro ancora assistere ad un match del Sei Nazioni significa respirarne la storia ultracentenaria e assimilare la sua tradizione, significa non disperdere un patrimonio che, anno dopo anno, rende più ricco ciascuno di noi.


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