Rush-defence, la sorpresa è finita?

Sabato prossimo al Westpac Stadium di Wellington (diretta su Skysport2, ore 9.35) il Tri-Nations offrirà un match ad alto rischio per i Boks di Jake White. Di fronte alla Nuova Zelanda che ha goduto di una settimana di riposo in più rispetto agli ospiti, il Sudafrica è chiamato ad una disperata prova d’appello dopo il disastro di Brisbane.


Il 49-0 subito dall’Australia ha provocato un vespaio di polemiche in Sudafrica, oltre a rivelare i limiti della rush-defence dei verdi, punto di forza della splendida squadra ammirata appena la scorsa stagione. Il successo del Sudafrica della passata edizione, che contese la vittoria finale fino all’ultimo alla Nuova Zelanda, si basò proprio sulla rush-defence che sorprese gli avversari creando i presupposti per numerose mete su intercetto.

Oggi le squadre avversarie sembrano aver studiato a dovere la rush-defence e dimostrano di aver individuato le giuste contromisure: “I sudafricani sono molto orgogliosi del gioco dei loro avanti, tra i quali annoverano numerosi giocatori di alto livello – ha spiegato il mediano di apertura degli All Blacks, Dan Carter – ma quando il match gli offre le prime difficoltà fanno fatica a riadattarsi alle nuove esigenze, ad attuare un piano B.”

Dal punto di vista tattico White, contestatissimo in patria, non sembra voler tenere conto di queste difficoltà: “Il nostro problema contro l’Australia non è stato il piano di gioco, è stato piuttosto il non realizzarlo. Ora dobbiamo lavorare per migliorare la nostra attitudine nell’esecuzione e attenerci alla tattica di gioco.”

Vedremo se ciò sarà sufficiente per arrestare la marea nera degli All Blacks, pronti a spazzare via la resistenza delle antilopi.

Il ct Graham Henry non ha avuto particolari problemi per preparare il secondo appuntamento del torneo dopo la vittoria nell’apertura contro l’Australia e la settimana di pausa successiva.

Il coach continua a puntare forte sul turn-over, su cui conta per preparare un gruppo vincente e completo per la Coppa del Mondo 2007: “La nostra intenzione è qella di costruire un gruppo di giocatori intercambiabili – ha ribadito – e per farlo dobbiamo dare a tutti la possibilità di accumulare esperienza internazionale.”

Per questo ha proceduto a ben otto cambi rispetto al primo impegno, facendo riposare giocatori chiave come Collins, Kellher e Mealamu.

Sabato vedremo se i Boks con le spalle al muro riusciranno a tornare in paradiso proprio contro gli avversari più difficili.


Leave a Reply