Coppe europee, italiane addio

Saints contro il Tolone Heineken CupChallenge Cup, la musica è, più o meno, sempre la stessa : i club italiani non ce la fanno. Per la coppa principale i numeri sono davvero impietosi. Nemmeno un punto di bonus tra Calvisano e Benetton Treviso, ogni commento è superfluo. Non c’è da stupirsi se all’ERC stanno pensando seriamente di togleire un posto alla partecipazione italiana.

Le nostre rappresentanti non sono competitive e squilibrano la competizione.

 Basta vedere i salti di gioia che fanno i dirigenti della altre squadre in sede di sorteggio quando dall’urna viene estratta una italiana per il proprio girone, degradante.

Sia chiaro, a scanso di intepretazioni affrettate, che la responsabilità di tutto questo non è ascrivibile solo alla volontà dei clubs o alle loro potenzialità.

 Piuttosto è l’ intero sistema che va rifondato se si vuole evitare di regredire e rinunciare allo sviluppo e una tale rivoluzione va guidata dall’alto.

Per tornare all’ultimo turno dei gironi delle coppe, in Heineken Cup Calvisano ha ceduto all’Arm’s Park di fronte ai Cardiff Blues per 62-20, mentre non è andata meglio al Treviso che, in casa, ha salutato mestamente la competizione con il 16-50 contro un Perpignan privo di Dan Carter.

In Challenge Cup, dove almeno qualche vittoria è stata conquistata, l’ MPS Viadana deve rinunciare al sogno di passare ai quarti per una meta subita allo scadere nel 24-22 subito in casa del Bayonne, dove pure si era portato in vantaggio.

Appena diginitosa la figura del Rovigo al cospetto dei capolista della Guinness Premiership London Irish, vincitori al termine per 23-9 dopo essere stati in svantaggio 9-8.

Disastro per il Petrarca Padova con i Worcester Warriors che rifilano agli italiani un 68-17 desolante, mentre già giovedì l’Overmach Cariparma aveva perduto con il Brive 29-13 perdendo la possibilità di passare come migliore seconda.

 Addio alle coppe, dunque, nella speranza che già dalla prossima stagione ci saranno due realtà italiane a lottare con qualche possibilità in più.


One Response to “Coppe europee, italiane addio”

  • Marco Says:

    Effettivamente è piuttosto desolante che le nostre squadre siano tutte uscite sia in Heineken Cup che in Chellenge Cup. Ma se fosse possibile farei una distinzione. In Heineken Cup le squadre italiane sono state un disastro, il distacco tecnico è profondo, esorbitante, incolmabile (attualmente), mentre in Chellenge Cup le cose non sono andate poi così male considerando che diverse vittorie sono arrivate proprio contro squadre del più blasonato campionato francese. Se ci fosse più partecipazione probabilmente si riuscirebbe ad avere un movimento decisamente migliore rispetto a quello che si riesce ad ottenere oggi. Con conseguenti migliori risultati, anche in campo internazionale. Tutto questo calcio permettendo. E si perche se in Italia almeno 80/85% delle risorse di interesse (sia di pubblico che economico) è rivolto esclusavamente al calcio, difficilmente avremo un rugby competivivo. Nella sola Inghilterra, senza Galles, Scozia ed Irlanda i tesserati al rugby sono quasi 2 milioni, mentre in Italia forse arriviamo a 50 mila; bella differenza.
    Meditiamo gente, meditiamo.

Leave a Reply