RWC 2011, Irlanda troppo forte. Italia a casa

Earls marca la prima meta Nella scatola di plastica dell’avvenieristico Otago Stadium le speranze azzurre svaniscono tra lacrime e sangue. Le lacrime all’inizio quando l’inno di Mameli scioglie la tensione sui volti di parecchi giocatori italiani rilanciando dall’altra parte del mondo la commozione in tv. Le lacrime della fine, quelle più amare. Quelle dei veterani che vedono svanire con questa sconfitta i propri giorni più felici, e quelle dei giovani che rimpiangono con rabbia l’occasione perduta. E il sangue sul volto del capitano Sergio Parisse che negli attimi finali lo costringe a lasciare il campo e i suoi uomini, metafora della disfatta dell’Italrugby. Finisce qui la Rugby World Cup 2011 dell’Italia e la ferita è molto più profonda di quanto dica il pur pesante 36-6 che sancisce la vittoria dell’Irlanda. I Verdi di Kidney hanno messo il match sul piano sul quale sapevano di poter surclassare questi fastidiosi italiani del rugby, grossi e pesanti ma così poco efficaci nella gestione.

Le continue provocazioni, i falli professionali non rilevati dall’arbitro Kaplan perchè fatti “bene”, hanno pian piano spostato il focus di Perugini, Mauro Bergamasco e gli altri dal piano di gioco alla reazione istintiva, appannandone la visione.

Così, dopo un primo tempo tenuto in equilibrio (6-9  all’intervallo) grazie a una rimessa laterale perfetta, a una mischia competitiva e alla voglia di combattere degli italiani ecco puntuale il black out all’inizio del secondo tempo che scava il solco tra l’Italrugby e le migliori del mondo.

Al 7′ un placcaggio sull’uomo senza palla di Canale regala i primi tre punti a O’Gara, subito pareggiati da Mirco Bergamasco al 10′.

I due si ripetono al 18′ e al 21′ per il 6-6, poi al 33′ un punto di svolta.

Castrogiovanni lascia il campo per un problema muscolare e la sua assenza peserà moltissimo, mentre al 35′ O’Gara segna un’altra punizione per il 6-9.

Allo scadere touche in attacco per l’Italia, il maul è avanzante e costringe gli irlandesi al fallo ma Mauro Bergamasco reagisce a una scorrettezza di O’Brien.

Dal possibile pareggio al riposo in svantaggio, l’inerzia del match è per i Verdi.

I primi 12′ della ripresa sono da incubo.

Punizione di O’Gara al 43′, meta di O’Driscoll al 47′ servito da Bowe che gira attorno a Bocchino e meta di Earls al 52′.

La linea difensiva azzurra non sale (ma perchè?) e per gli altri è tutto facile.

Ancora Earls all’80′ e un calcio di Sexton rifiniscono il punteggio, l’Italia torna a casa.

ITALIA – IRLANDA 6-36
Domenica 2 ottobre, ore 9.30 – Otago Stadium, Dunedin
Italia:
 15 Andrea Masi, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Gonzalo Canale, 12 Gonzalo Garcia, 11 Mirco Bergamasco, 10 Luciano Orquera (41′ Riccardo Bocchino), 9 Fabio Semenzato (57′ Edoardo Gori), 8 Sergio Parisse (76′ Luke McLean), 7 Mauro Bergamasco (48′ Paul Derbyshire), 6 Alessandro Zanni, 5 Cornelius van Zyl (61′ Marco Bortolami), 4 Quintin Geldenhuys, 3 Martin Castrogiovanni (34′ Andrea lo Cicero), 2 Leonardo Ghiraldini (66′ Fabio Ongaro), 1 Salvatore Perugini.
Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Tommy Bowe, 13 Brian O’Driscoll (capt), 12 Gordon D’Arcy, 11 Keith Earls, 10 Ronan O’Gara (66′ Jonathan Sexton), 9 Conor Murray (74′ Eoin Reddan), 8 Jamie Heaslip, 7 Sean O’Brien, 6 Stephen Ferris (73′ Denis Leamy), 5 Paul O’Connell (58′ Donnacha Ryan), 4 Donncha O’Callaghan, 3 Mike Ross, 2 Rory Best (53′ Sean Cronin), 1 Cian Healy (74′ Tom Court).
Arbitri: Jonathan Kaplan (South Africa); Bryce Lawrence (New Zealand), Chris Pollock (New Zealand); Shaun Veldsman (South Africa)
Marcatori: 7′ cp. O’Gara, 11′ cp. Bergamasco, 18′ cp. O’Gara, 21′ cp. Bergamasco, 35′ cp. O’Gara, 43′ cp. O’Gara, 47′ m. O’Driscoll tr. O’Gara, 52′ m. Earls tr. O’Gara, 70′ co. Sexton, 80′ m. Earls tr. Sexton


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