Nuova Zelanda troppo forte per i Boks: 26-45, Pretoria espugnata

Nemmeno l’orgoglio degli Springboks di White è riuscito a fermare la marea nera.

La Nuova Zelanda espugna dopo due anni anche il Loftus Versfeld di Pretoria e prosegue la striscia vincente che dura ormai da un anno.


Con il punteggio di 26-45 gli All Blacks hanno respinto l’assalto disperato delle antilopi che avevano iniziato il match con grande forza portandosi in vantaggio per 11-3 già al 10’ grazie a due calci di Montgomery e James – quest’ultimo da 50 metri – e ad una meta dell’intraprendente du Preez sugli sviluppi di una mischia ordinata in zona d’attacco per il Sudafrica.

L’episodio nasceva da una permissiva interpretazione dell’arbitro Lewis riguardo un placcaggio apparso ai più troppo alto portato da Matfield. L’intervento del seconda linea veniva ignorato e gli sviluppi dell’azione assegnava una introduzione in mischia ai Boks, dalla quale nasceva l’azione della marcatura di du Preez.

A questo punto il capitano Mc Caw, sempre più carismatico leader dei tutti neri, chiamava a raccolta i suoi che cominciavano ad erodere lo svantaggio con i calci di Carter (ieri quasi perfetto dalla piazzola, 8/9 per lui) fino al sorpasso al 33’ con la meta di Tialata sugli sviluppi di una splendida azione costruita sui breack di Muliaina, uno dei migliori, e di Ricoh Gear.

Allo scadere del primo tempo Carter, certamente agevolato dall’aria rarefatta dei 1800 metri di altitudine di Pretoria, firmava il suo capolavoro piazzando un calcio da ben 62 metri per l’11-16 dell’intervallo.

Dalla ripresa del gioco fino al 58’ gli All Blacks scavavano il solco decisivo nel punteggio con un altro calcio di Carter e ben tre mete di Mc Alister, Sivivatu e Muliaina.

Sul 14-38 la partita era già chiusa ma due mete di consolazione per i Bocks marcate da Fourie e l’ultima segnatura del match di Ricoh Gear sigillavano il 26-45 finale. Altri due incontri casalinghi attendono il Sudafrica per chiudere questo Tri-Nations amaro, il prossimo ancora contro gli All Blacks e l’ultimo con l’Australia. Occorrerà qualcosa di più che due onorevoli sconfitte per salvare il posto al ct White.

Man of the match : Carter è stato quasi perfetto, Mc Caw il solito gladiatore sopportando i colpi più o meno proibiti degli avversari, ma la corsa araldica di Muliaina, elegante e velenoso come un cobra, ha illuminato il match come un faro. Sia da centro che da estremo Muliaina rappresenta un valore aggiunto per lo squadrone di Henry in termini di classe pura.


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