Rugby World Cup 2011, la volta buona?

Parisse vola in meta Anche l’aristocratico rugby ha dovuto adeguarsi ai parametri del Grande Sport Moderno e, dopo decenni di splendido isolamento, dal 1987 si è dato una competizione mondiale cadenzata sul quadriennio. Un estremo slancio deliziosamente snobistico ha convinto l’International Rugby Board a fissare l’appuntamento nell’anno dispari, tanto per ricordare a sè stessi e al mondo di essere “diversi”. E così il 9 settembre prossimo comincerà il terzo evento sportivo più importante del pianeta, la Rugby World Cup 2011 (tutti i match del torneo in diretta e in esclusiva su Sky Sport 2 HD ) che torna in Nuova Zelanda da dove manca proprio dal 1987, anno della prima edizione e della finora unica vittoria degli All Blacks. Per l’Italrugby, che esordirà l’11 contro l’Australia a North Harbour, si tratta dell’ennesimo assalto all’obiettivo del passaggio ai quarti di finale dopo la prima fase a gironi che merita l’aggettivo “storico” per il fatto che non è stato mai raggiunto fino ad oggi.

La Pool C vedrà Parisse e soci giocarsi verosimilmente il secondo posto con l’Irlanda, dando per scontato che il primo sarà appannaggio della citata Australia fresca trionfatrice nel Tri-Nations e che Usa e Russia giocheranno il ruolo dei simpatici outsider e niente più.

Lo scontro diretto andrà in scena all’ultimo atto il 2 ottobre a Dunedin, con gli irlandesi avvantaggiati da due giorni di riposo in più rispetto all’impegno precedente.

Come in tutti i tornei sarà, dunque, fondamentale da parte di Mallett e del suo staff gestire correttamente una rosa che mai come ora si presenta con la giusta profondità e qualità alla rassegna iridata, con l’unica eccezione nel ruolo di mediano di apertura per il quale le prestazioni di Luciano Orquera e Riccardo Bocchino non hanno ancora definito una vera gerarchia.

La squadra scende agli Antipodi con alcune certezze e qualche interrogativo.

Detto che per la maglia n.10 piacerebbe vedere Bocchino responsabilizzato dal primo minuto con Orquera pronto a subentrare negli ultimi 20′, i dubbi riguardano la gestione dell’ovale, la rimessa laterale e la disciplina.

Nel test contro la Scozia la mediana non ha saputo valorizzare il tesoro di possesso assicurato da una mischia superlativa e Semenzato, ineccepibile per intensità e impegno, dovrà migliorare nella precisione e nelle scelte di gioco per alzare il livello della cabina di regìa tornando ai livelli che hanno consentito la storica vittoria sulla Francia nell’ultimo Sei Nazioni.

In touche la scelta di convocare Van Zyl, ottima regista della rimessa laterale del Benetton Treviso, risolve alcuni problemi ma non tutti e certamente avremo le nostre difficoltà contro l’Irlanda.

Per la disciplina segnali preoccupanti sono giunti da Murrayfield dove gli Azzurri hanno concesso alla Scozia ben 14 punizioni di cui 9 nella propria metà campo, troppe.

Questo era divenuto un punto di forza della gestione Mallett e sarà bene si torni in fretta agli standard del Sei Nazioni (sotto i dieci penalty concessi) se si vuole essere competitivi con gli irlandesi.

Altro punto interrogativo riguarda la precisione del calciatore designato Mirco Bergamasco.

L’impegno del giocatore non è in discussione ma ormai appare chiaro che ogni calcio di punizione – a prescindere dalla difficoltà – presenta un coefficiente di rischio almeno al 50%.

Bocchino contro il Giappone ha mostrato interessanti miglioramenti ma va rivisto con una pressione maggiore.

le certezze di Mallett poggiano su un pack stratosferico (Parisse, Zanni e Castrogiovanni sono fuoriclasse assoluti), su una rosa di valore con la crescita di giovani come Benvenuti, Semenzato e Derbyshire e su un gruppo coeso che lo appoggia senza riserve.

Ricordando cosa successe a Francia 2007 con Berbizier tutto questo potrebbe anche bastare a entrare nella storia.

 


3 Responses to “Rugby World Cup 2011, la volta buona?”

  • Dan Says:

    E’ vero che probabilmente l’Italia si giocherà la qualificazione a Dunedin contro l’Irlanda, ma non vorrei che ciò portasse ad un calo di concentrazione nelle partite precedenti. Ricordo fin troppo bene le opache prestazioni contro il Portogallo e la Romania nel 2007. Inoltre, con il punteggio australe, bisogna concentrarsi sui punti di bonus, cosa che certamente farà l’Irlanda, che potrebbero tornare utili.
    A me sembra che Bocchino, rispetto ad Orquera, sia migliore in fase difensiva, insomma sa anche placcare. Sbaglio?

  • Alessandro Says:

    Sono d’accordo. Riccardo Bocchino difende con grande efficacia e coraggio ma, secondo il mio modesto avviso, è complessivamente un giocatore migliore di Orquera, pur non essendo a lui enormemente superiore. Per questo credo che nelle partite importanti dovremmo partire con Bocchino dal primo minuto e Orquera pronto a subentrare. Tra l’altro, Riccardo è migliorato molto nei piazzati lavorando con Doussy e sarebbe una buona alternativa dalla piazzola a Mirco, ancora con percentuali non di livello internazionale.
    Grazie per l’intervento!

  • M-URC Says:

    Un altro interrogativo me lo pongo, oltre che per l’apertura, anche per l’estremo. Masi secondo me dovrebbe partire titolare. Mclean, per come la vedo io, non mi sembra possa dare quelle garanzie di qualità di gioco a questo livello.

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