Rugby World Cup 2011, tre romani in azzurro

Bocchino contro i Saxons L’Italrugby si appresta a a scendere agli Antipodi per giocarsi il sogno del passaggio ai quarti di finale nella Rugby World Cup 2011 che si disputerà in Nuova Zelanda dal 9 settembre. Roma, da sempre uno dei vivai più prolifici d’Italia ma che nel rugby vive oggi un momento controverso, regala il suo importante contributo alla spedizione. Tagliato all’ultimo giro Valerio Bernabò in luogo del sudafricano equiparato Van Zyl – scelta discussa e discutibile – Mallett ha deciso di inserire nella lista dei trenta Azzurri tre giocatori di estrazione romana.

Si tratta di Matteo Pratichetti, Giulio Toniolatti e Riccardo Bocchino che, nato a Viterbo, è cresciuto e si è affermato rugbisticamente, come i suoi due compagni d’avventura, nella Unione Rugby Capitolina.

Ci sarebbe poi Tommaso D’Apice che, pur orgogliosamente beneventano, indossando nelle ultime due stagioni la maglia bianconera della ormai defunta Rugby Roma ha trovato la sua dimensione da giocatore professionista per approdare alla corte degli Aironi con i quali disputerà la prossima Celtic League, oggi RaboDirect Pro12.

Tornando a Bocchino, il talentuoso mediano di apertura classe 1988 si gioca in Nuova Zelanda la grande occasione della sua giovane e, finora, controversa carriera.

Riccardo rappresenta da anni il prospetto migliore tra quelli prodotti dal vivaio italiano nel ruolo reso orfano dall’ormai lontano ritiro del divino Diego Dominguez.

Affermatosi nella massima serie con i colori della Capitolina, Bocchino viene da due stagioni in cui, prima a Rovigo e poi agli Aironi, ha giocato pochissimo, proprio nel momento in cui avrebbe dovuto compiere la propria maturazione di giocatore accumulando esperienza.

Vittima delle contraddizioni del movimento ovale italiano Bocchino deve ringraziare le convocazioni con l’Italia A di Guidi e De Carli se è riuscito in questi due anni a giocare qualche partita di livello.

“Sono molto grato ai tecnici federali per avermi dato questa opportunità, alla mia età restare fuori è davvero dura”.

Bocchino ha saputo giocare a giugno una grande Nations Cup proprio con l’Italia cadetta guadagnandosi la convocazione per la World Cup e la stima dello staff di Mallett che lo ha fatto partire titolare nel test vinto contro il Giappone a Cesena lo scorso 13 agosto.

Una settimana dopo gli ultimi venti minuti contro la Scozia hanno confermato che il viterbese può giocarsi le sue carte nella corsa alla maglia n.10 con Orquera, in un torneo lungo e faticoso che imporrà il turn over.

Stesso discorso vale per Matteo Pratichetti, tornato in auge dopo un periodo oscuro. lanciato in azzurro giovanissimo da Kirwan, molto impiegato da Berbizier nel ruolo di ala pur essendo un centro naturale, nella gestione Mallett non ha trovato molto spazio.

Anche Matteo, ora in forza agli Aironi, viene da un ottima stagione e contro il Giappone ha anche marcato la prima meta italiana.

Alto 190 cm. per 100 kg. giocando centro elimina molti dei limiti tecnici mostrati all’ala, incarna fisicamente il tre-quarti moderno ed è pronto a un grande mondiale.

Discorso a parte va fatto per Giulio Toniolatti.

Anche lui prodotto del vivaio della Capitolina era arrivato in nazionale da mediano di mischia ma, un po’ per limiti propri e molto per una criticabile gestione dei giocatori di interesse nazionale, aveva perduto il posto troppo presto.

Toniolatti non si è abbattuto e si è ricostruito una possibilità giocando una splendida stagione da ala negli Aironi.

Con lui, PratichettiBocchino anche un pezzo di Roma volerà in Nuova Zelanda.

 


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