Lo spirito del derby

intercontinentale -Algida Roma 1978 Haden touche Si dice che la migliore tradizione dei derby voglia in campo brutte partite e, in questo senso, il match visto all’Acquacetosa domenica scorsa tra Mantovani Lazio e Futura Park Rugby Roma è rimasto fedele alla tradizione. Onore alla Lazio vittoriosa ma lo spettacolo tecnico non è stato all’altezza delle attese e della diretta tv. Ma l’aspetto più bello dell’evento non è mancato fuori dal rettangolo verde.

Pubblico numeroso e partecipe, bambini in festa, allestimento del campo di livello nonostante la jungla di veti e divieti imposti dal CONI.

Un allestimento che ha mostrato amore per il rugby e senso del gusto.

Non è mancato nemmeno un momento pre-partita dedicato a chi, con il proprio sacrificio sul campo, ha contribuito a rendere storia il derby romano negli anni passati.

Lo testimonia una lettera inviata al presidente della Lazio Biagini da alcuni ex-giocatori biancocelesti.

Dall’Ufficio Stampa della Lazio abbiamo ricevuto il testo che pubblichiamo integralmente :

“COME FACCIO A NU’ ANNA’ PIU’ ALL’ACQUACETOSA ….”

“… da l’amici che ce stanno a aspettà, e quello che dice Umbertone je dò retta,

mentre fora c’è ( c’era !) ‘na pupa che m’aspetta “.

Quanti giocatori hanno cantato questa canzone con il mitico Umbertone Silvestri,

quanti giocatori sono saliti da quei cinque gradini del Campo 1 e, ancora, quanti

derby!

Ci ha pensato Ivo Mazzucchelli a chiamare a raccolta i vecchi giocatori in

occasione del ritorno nella Massima Serie del derby romano

“Come faccio a nu anna’ più all’Acquacetosa …”.

Lo hanno pensato e forse canticchiato tanti personaggi del passato della Lazio e

della Roma, che  si sono incontrati in foresteria per un piatto di pasta

all’amatriciana, pizza bianca e mortadella e un “goccetto” di vino, come ai vecchi

tempi.

Allegria e anche occhi lucidi, e poi tutti al Campo 1, questa volta senza salire i

gradini, ma con tante sorprese: la nuova tribuna, il gazebo/bar, i bambini festosi

in campo, le famiglie sugli spalti, tanti amici e tanti spettatori (circa 1500),

nonostante le condizioni metereologi che incerte.

UNA BELLISSIMA DOMENICA.

Al resto ci hanno pensato i nostri ragazzi in campo: forse la partita non è stata

bellissima, forse la Roma era più forte, ma questa volta ha vinto la Lazio, con tutti

i suoi giocatori romani, ma soprattutto con il suo grande cuore, come accadde

tanti anni fa nel “derby del fango”, nella partita “perfetta” di Rik Greenwood

passata alla storia.

La meta della vittoria è stata segnata da Claudione Mannucci, perché anche in

questo caso, la partita doveva essere perfetta, e doveva essere il nostro capitano a

schiacciare il pallone.


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