Test Match, la riscossa dell’emisfero nord

Dusatuoir, grande prestazione contro il Sudafrica Decisi segnali di ripresa arrivano dalle squadre dell‘emisfero nord impegnate nel confronto con le potenze australi. Se è vero che l’Italia è stata battuta dalla Nuova Zelanda, con uno scarto comunque accettabile e che poteva essere ancora inferiore, è altrettanto vero che nella fase difensiva e, soprattutto, nella mischia ordinata – essenza stessa del gioco – ha dominato gli avversari.

L’Inghilterra ha battuto 16-9 l’Argentina.

Il risultato è stato contestato duramente dal pubblico di Twickenham e dallo stesso ct Martin Johnson per la pessima qualità del gioco espresso dai Leoni ma le attenuanti non mancano.

Prima tra tutte l’assenza di una ventina di possibili titolari, soprattutto in prima linea.

Una meta di Banahan nei minuti finali e il piede del Divino Wilkinson ( 1 trasformazione, due calci piazzati e un drop per 11 punti totali) hanno salvato il risultato ma per il XV della Rosa c’è molto da lavorare.

Soprattutto se, in chiave Sei Nazioni 2010, si guarda alla prestazione della Francia contro i campioni del mondo del Sudafrica.

A parte le polemiche suscitate dall’esecuzione dell’inno sudafricano da parte del cantante reggae Ras Dumisani, i Galletti hanno impartito una dura lezione agli Springboks, 20-13 il risultato, proprio nel tradizionale punto di forza del Sudafrica, il gioco degli avanti.

 Straordinaria prestazione delle terze linee, guidate da Dusautoir che si è guadagnato sul campo i galloni di capitano, e del pilone Barcella.

 Turning point della partita la bellissima meta di Clerc.

 Quattro calci piazzati di Dupuy e uno di Parra hanno perfezionato il punteggio per la Francia, mentre per il Sudafrica non sono bastati quelli garantiti dalla meta di Smit e dal piede di Steyn.

L’Irlanda ha spento sul nascere il sogno del Grand Slam cullato dall’Australia con il pareggio 20-20 arrivato grazie alla meta di O’Driscoll al 39′ del secondo tempo.

Il modo migliore per festeggiare il suo 100° cap.

Di Bowe l’altra meta per i padroni di casa, mentre per gli Wallabies sono andati a segno Mitchell e Elsom ma il migliore è stato Pocock.

Vitorie anche per il Galles su Samoa ,17-13, e per la Scozia su Fiji, 23-10.

Quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta.

 Il bilancio per le europee è asssolutamente positivo e ha varie spiegazioni.

 Certamente i giocatori dell’emisfero sud giungono a Novembre disfatti da una stagione estremamente logorante dal punto di vista fisico e psicologico, mentre i protagonisti del rugby del Vecchio Continente vantano una condizione in piena ascesa.

Inoltre, il ripristino delle regole che favoriscono il gioco degli avanti esalta il migliore know how degli europei.

Vedremo cosa succederà nei prossimi fine settimana.


2 Responses to “Test Match, la riscossa dell’emisfero nord”

  • Simone Says:

    Il ripristino delle regole lo trovo sacrosanto. La depenalizzazione di alcuni falli, invece di favorire lo spettacolo, aveva reso il gioco spezzettato e caotico. Ma essendo europeo sono di parte.
    I test sono anni che si giocano a novembre e non si capisce perchè quest’anno gli australi dovrebbero essere più logori, secondo me anche alcune partenze per i ricchi campionati europei anche se con successivo reintegro (McAllister, DE Villiers) hanno “scollegato” un po’ alcuni giocatori dalla nazionale.

  • Alessandro Says:

    Il discorso sulle regole è condiviso. Il maggiore logorio è dovuto al fatto che nel Tri Nations le partite e le trasferte sono aumentate ma, con riferimento al Sudafrica, non bisogna dimenticare che il Tour dei British&Irish Lions non può non avere lasciato qualche segno.

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