RWC ‘ 07:la riscossa delle “piccole”. L’Italia prepara il match contro il Portogallo

foto pratichettiLa Rugby World Cup 2007 continua a dipanare la sua trama avvincente e mille motivi ne caratterizzano il cammino, in attesa che giunga il momento della finale del 20 ottobre. Come sempre, il rugby regala immagini straordinarie e storie che riempiono la fantasia degli appassionati, come dimostrano gli ascolti registrati dai canali sportivi di Sky che trasmettono il torneo in esclusiva per l’Italia.


Le difficoltà dei campioni in carica dell’Inghilterra, pallida controfigura dello squadrone che sir Clive Woodward condusse al trionfo in Australia quattro anni fa, non sono una sorpresa.

Troppi infortuni – gli ultimi a Noon, Wilkinson, Robinson e Vickery -, troppo difficile sostituire gli eroi del 2003 con nuovi campioni, come testimonia la sconfitta per 36-0 subita dal Sudafrica.

Proprio gli Springboks hanno lanciato la propria sfida ai super-favoriti All Blacks per la vittoria finale.

Il solito pack fisicamente mostruoso, la ferocia di Van Heerden e di Burger, il fosforo di James e du Preez, il talento di Habana e Steyn.

Insieme con l’esperienza di Montgomery e du Randt potrebbero essere gli ingredienti della splendida torta servita dal ct Jack White.

Ma l’interesse di tutti è puntato sulle prestazioni entusiasmanti fornite dalle cosiddette “piccole” nei primi turni della RWC.

Il Canada contro il Galles, gli U.S.A. con gli inglesi, la Namibia, la splendida Georgia che mette in crisi l’Irlanda, la Romania contro l’Italia, lo stesso Portogallo nonostante i larghi passivi sul groppone.

I dilettanti lusitani sono arrivati al mondiale da cenerentola ma se ne andranno con la speranza di aprire la strada allo sviluppo del rugby nel proprio paese a suon di prestazioni commoventi.

Perfino l’International Board, che meditava di ridurre le squadre nella prossima edizione da 20 a 16, dovrà riflettere:se l’obiettivo è sviluppare lo sport ovale nel mondo, bisognerà dare la possibilità ai “minori” di confrontarsi con il massimo livello per poter migliorare.

Intanto, l’Italia se ne è andata a Saint Remy dopo i primi due match a Marsiglia nei quali, alla fine, ha raccolto quello che doveva.

Nella quiete e nel verde della Provenza gli Azzurri, accolti con grande entusiasmo dalla gente del posto, ricaricheranno le pile in vista del rush finale che li porterà a giocarsi tutto con la Scozia dopo aver corretto il tiro contro il Portogallo a Parigi mercoledì 19.

Domani Berbizier annuncerà la formazione che vedrà un ulteriore turn-over.

Importante soprattutto il recupero psicologico della squadra.

Probabile che Berbizier conceda a Troncon di festeggiare il suo 100° cap con i gradi da capitano.

Nel frattempo Matteo Pratichetti prepara il suo esordio nella Rugby World Cup:”Sarei felice di poter scendere in campo.

Vorrei avere tanti palloni per dare il mio contributo e far avanzare la squadra.

Abbiamo visto i portoghesi contro gli All Blacks – ha continuato Matteo – e dobbiamo rispettare il loro coraggio e la loro solidità.”

Probabile che Berbizier conceda una chance anche a Canavosio, reduce da una serie di infortuni.


2 Responses to “RWC ‘ 07:la riscossa delle “piccole”. L’Italia prepara il match contro il Portogallo”

  • Alessio Says:

    Non sono comunque giustificabili le prestazioni, tutto sommato mediocri, della nazionale inglese: gli infortuni sono una facile giustificazione per una squadra che, a mio modo di vedre, doveva prevedere validi sostituti per ogni ruolo. Il problema è il gioco che non riesce ad esprimere ed imprimere. Sicuramente passerà il turno, ma incontrerà l’Australia: e non credo proprio sarà l’esaltante ripetizione della finale 2003…

  • Francesco Says:

    …Direi proprio di no. Il primo tempo dell’Australia con il Galles è stato molto impressionante perchè i gialli hanno fatto tutto quanto volevano :
    1) quando il Galles ha provato a giocarla sul fisico duro (in occasione della meta di Giteau) i wallabies hanno “gentilmente” spiegato, mandando fuori Thomas, che a botte sono più bravi loro (et pour cause, giocando ogni tre per due con i sudafricani)
    2) Quando si sono trovati a tempo scaduto con la palla in mano, hanno segnato in prima fase e mezza.
    Quanto agli inglesi, grande coraggio, ma la reiterazione meccanica del gesto contro chi è meccanicamente più forte di te (e senza Burger…) porta ad una sana sconfitta.
    E comunque voglio vedere la Romania con la Scozia domani sera per avere un quadro più completo delle isole britanniche.

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