Adesso lavoriamo per il futuro

Andrea Bacchetti La domanda è : questa squadra ha un futuro nell’alto livello? La risposta, per molti motivi,  non può essere nei risultati, ma nel modo in cui essi maturano. Lo scorso Sei Nazioni nelle prime due giornate registrò due sconfitte con le stesse avversarie a campi invertiti ma con gli scarti più bassi di sempre (5 punti a Dublino, quattro al Flaminio contro l’Inghilterra) che regalarono fiducia nel futuro.

Oggi siamo a meditare su due disfatte diverse tra loro ma desolanti per le prospettive.  

La squadra, depotenziate dalle nuove regole le possibilità offensive della mischia, fatica a mantenere il passo con le prime dieci del mondo contro le quali vincere nei prossimi due anni sembra un sogno irrealizzabile.

Forse questo gruppo è al capolinea di un ciclo morto a S. Etienne nell’ottobre del 2007 quando, perdendo contro la Scozia, fallì l’accesso ai quarti di finale.

Se così fosse, sarebbe inutile continuare a cercare a tutti i costi il risultato ma bisognerebbe costruire, davvero, per il 2011 cominciando a schierare, per esempio, il 20enne Bacchetti dal primo minuto.


3 Responses to “Adesso lavoriamo per il futuro”

  • Damiano Says:

    Dopo la partita di ieri do il mio sincero no comment, ma come detto in precedenza, la penso come te Ale, anche perchè se lo sta facendo la Francia non vedo perchè l’Italia non debba cominciare ad inserire giovani
    Damiano

  • Alessio Says:

    Con gli occhi del tecnicamente profano vorrei aggiungere un po’ di elementi al discorso sconfitta: il primo è la nostra assoluta mancanza nelle rimesse laterali, tanto da farci letteralmente sottomettere; il secondo, la nostra tenuta psicologica che, rispetto alla gestione precedente, è notevolmente peggiorata, tanto da farci crollare alle prime avversità; terzo, e ultimo, buchi difensivi che, sempre nella precedente gestione, raramente si verificavano in maniera così copiosa e lampante. Eppure l’ossatura della squadra è la stessa: ecco perchè credo che, se Mallet voglia fare degli esperimenti, non dovranno essere quelli di provare giocatori “fuori ruolo” (vedi Bergamasco nella partita contro l’Inghilterra), ma nuovi innesti; in considerazione del fatto che, inoltre, peggio di così difficilmente si possa fare. Con questo non voglio togliere meriti all’Irlanda, che rispetto alla squadra dello scorso anno è notevolmente migliorata, soprattutto nella gestione del gioco e nella sicurezza dei propri mezzi. Non mi permetto di gettare la croce sull’allenatore: il discorso è che, giustamente come dicevi, si è chiuso un ciclo e di questo ce ne dobbiamo fare una ragione, vertici compresi. Quindi avanti con nuove strade e nuove soluzioni, in considerazione che abbiamo anche un settore giovanile che la federazione sta facendo crescere con un progetto i cui frutti, se ce ne sono realmente, è giunto il momento di mostrarne la bontà…

  • Pino'Z Says:

    Ieri ero allo stadio credendo di vedere lo spettacolo che mi ero immaginato quando a luglio dello scorso anno ho acquistato l’abbonamento ai tre incontri casalinghi. All’uscita dello stadio volevo vendere i tagliandi…per la prima volta volta ho visto le persone che come nel calcio si alzavano per andare via ancor prima del fischio finale. Ho visto uno scandalo in campo, fatto di personaggi che non capisco come fanno a non dover rendere conto a nessuno. Credo, ho creduto e l’ho manifestato proprio in questo supporto, che forse il ciclo si è concluso, ma chi in primis se non il mister deve accorgesene? perchè continuare l’alchimia dell’inventare ruoli e persone? Perchè non attingere alle varie accademie create dalla federazione? Onestamente in campo ho visto gli scandali delle nostre ali che sono poco offensive e per niente difensive: forse sono un pò allergiche ai placcaggi! LA cosa che mi ha più sconcertato sono stati i fischi a fine partita, che al di la del folklore imposto alla manifestazione, è la vera visione di queste partite.

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