Il futuro è azzurro

Finisce il Torneo delle Sei Nazioni più azzurro di sempre e l’Italia si scopre più forte. Pierre Berbizier si trova a gestire un gruppo più largo, con una disponibilità più profonda in quasi tutti i ruoli. Per la prima volta l’Italia porta a casa due scalpi nello stesso torneo, quelli di Scozia e Galles, per la prima volta gli azzurri espugnano una delle fortezze tradizionali del rugby europeo, quella di Murrayfield.


E c’è un’altra prima volta che ha un significato ancora più profondo.

L’Italia è tra le prime otto del mondo secondo la classifica internazionale dell’International Board che viene aggiornata in base agli scontri diretti tra le squadre nazionali.

Proprio le vittorie contro i celti hanno consentito al rugby italiano di superare nella classifica Scozia e Galles, avvicinandosi ai piani alti del rugby d’eccellenza come mai prima d’ora.

Si tratta di risultati importanti, di rilevanza storica che rendono merito al lavoro di una federazione e di uno staff tecnico che hanno saputo gestire il più importante periodo di crescita della palla ovale italiana.

Ma Berbizier, grande uomo di sport, ha già tracciato la via per l’immediato futuro:”Da domani comincia un nuovo ciclo. Nessuno deve sentirsi garantito.”

Se l’idea è quella di continuare a crescere, ciò deve essere vero sia in campo che fuori.

La federazione, di comune accordo con gli altri soggetti del movimento o meno, deve avviare una riforma del sistema che non sembra più procrastinabile.

Inoltre, non sembra rinviabile nemmeno un potenziamento e un ammodernamento della stessa struttura federale ormai chiamata a confrontarsi con il meglio, in attesa che si chiarisca se sarà lo stesso Dondi a succedere a sé stesso oppure assisteremo ad un cambio al vertice.

Per tornare alla squadra che avvia ora la vera e propria marcia di avvicinamento verso la fondamentale World Cup di settembre in Francia, il futuro sembra roseo.

Il torneo ha regalato a Berbizier nuove certezze, conferme e recuperi importanti.

Anzitutto, in vista del mondiale, appare di enorme importanza il rientro in azzurro di Alessandro Troncon.

Se è vero che nel ruolo di mediano di mischia è preoccupante che non si vedano alternative al quasi 34enne trevigiano, le prove del n.9 hanno cambiato il corso del torneo donando qualità al gioco azzurro, in attesa che venga provato nella posizione Canavosio, forse la mente rugbistica più lucida a disposizione di Berbizier e Cariat.

Anche il recupero di De Marigny, jolly in continua crescita, regala alternative importanti.

Pez e Scanavacca possono alternarsi nel ruolo di apertura, con una leggera preferenza per il primo, anche se lo staff azzurro ha messo gli occhi su un paio di possibilità del Top14 francese come Teulet e Frederic Manca dell’Albi, entrambi con doppio passaporto.

Ma l’acquisto più bello del torneo appena concluso sembra essere il flanker Zanni, razza Friuli di 23 anni.

Il n.6 ha dimostrato doti importanti.

Placcaggio, buone mani, presenza fisica, dinamismo.

Insieme con Parisse e lo stratosferico Mauro Bergamasco completa un reparto di terze linee giovane e fortissimo.

Da non dimenticare i 22enni Pratichetti, tre-quarti, e Staibano, pilone, che hanno dimostrato autorità e maturità all’altezza del massimo livello.

Con le vittorie dell’U.21, lasciano presagire un futuro promettente per l’ovale azzurro.


2 Responses to “Il futuro è azzurro”

  • gerry Says:

    ciao ale
    volevo sapere, se possibile, se puoi dirmi quali sono i prossimi appuntamenti estivi della nazionale. ovvero i test match di giugno luglio grazie attendo tue risposte
    gerry

  • alessandro fusco Says:

    Ciao gerry,
    i prossimi appuntamenti della nazionale azzurra prevedono un tour a giugno con un test contro l’Uruguay e un altro contro l’Argentina, probabilmente il 2 ed il 9. Poi, ad agosto, sono previste due partite presumibilmente contro Irlanda e Giappone, con date e sedi da definire. Grazie e continua a seguirmi!

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