La Futura Park in finale con L’Aquila, ma che bella Lazio!

O'Riordan vola per la LazioIn un derby ricco di emozioni e finalmente ben giocato la Futura Park Rugby Roma si riavvicina alla storia, la Mantovani Lazio la sfiora. La vittoria dei bianconeri, 17-15 lo score, giunge con un calcio piazzato di Anversa al 39’ del secondo tempo al termine di un match quasi sempre condotto nel punteggio dalla migliore Lazio della stagione.


Va subito detto che l’arbitraggio di Marrama poteva essere più severo con l’attitudine dei biancocelesti a sporcare l’uscita dell’ovale dai punti di incontro.

Fuorigioco e ingressi laterali hanno fatto da corollario alla strenua difesa della Lazio, peraltro splendida per abnegazione.

Chiarito il punto, grande merito al piano di gioco stabilito da Eugenio, eccellente la sua stagione sulla panchina della Lazio, e alla interpretazione dei suoi uomini.

Tra i migliori certamente Simone Milazzo classe ‘ 87, il mediano di mischia appena recuperato dall’infortunio al ginocchio e sorprendente per maturità e lucidità nel guidare la squadra.

Dall’altra parte una Rugby Roma contratta, nervosa, poco lucida nelle scelte ma nettamente superiore in tutti i fondamentali di mischia, la vera arma letale a disposizione di Bordon.

Il match si apre con due piazzati di Anversa al 5’ e al 9’, per la Roma è 6-0.

Già al 10’ arriva il primo schiaffo degli aquilotti di Eugenio.

I laziali trasformano in oro un pallone di recupero e mostrano una specialità della casa: ovale sventagliato all’esterno con tre passaggi e sostegno al largo degli avanti.

Questa volta è Cannone, pilone classe 1983, a proporsi al largo e a marcare in bandierina.

La Roma accusa il colpo e comincia a soffrire la pressione dei laziali.

Al 26’ è splendido l’off-load di Mannucci per Sulpis presente nel sostegno.

Il centro di Eugenio lancia in meta l’ala Sepe con un preciso grabber-kick.

Lo stesso Sulpis fallisce entrambe le trasformazioni delle segnature mantenendo il trend negativo dell’andata, il punteggio resta sul 10-6 per la Lazio ma il Tre Fontane è scosso.

Al 35’ un piazzato di Anversa riavvicina la Roma, 9-10, ma in pieno recupero ancora Cannone marca la sua doppietta in capo ad un’azione-fotocopia della prima.

Nell’occasione da sottolineare l’inserimento dell’estremo De Angelis, autore di una prova da ricordare.

Sulpis sbaglia ancora e l’halftime segna un sorprendente 9-15 per la Lazio.

La seconda frazione scivola via con la Roma che fa fatica a esprimere gioco ma continua a dominare in mischia e la Lazio a difendere con i denti la possibilità di un sogno.

Al 60’ Joaquin Todeschini piazza l’acuto che mantiene a galla i bianconeri e al 39’ Anversa calcia un piazzato tra i pali per il sorpasso, 17-15.

La Lazio ha l’opportunità di marcare la quarta meta che riaprirebbe tutto ma in pieno recupero Mannucci perde l’ovale ad un passo dalla terra promessa.

Finisce con le squadre che si abbracciano sul campo tra decine di bambini in maglia bianconera.

Domenica 25 maggio al Flaminio la Roma affronterà L’Aquila (sconfitta 21-19 a Prato ma qualificata) per giocarsi il ritorno in Super10.

FUTURA PARK ROMA MANTOVANI POL. LAZIO = 17-15 (09-15)

Roma: Bernardi (41 Malipiero); Francesio, Todeschini, Freschi, Corona; Anversa, Casasanta; Murrazzani, Ollivier (35 Virgilio), Boscolo, Roldan, Mastrodomenico (60 Giacci); Martino (41 Martinez), Bricalli (41 Gatti), Patrizi. All: BORDON
Lazio: De Angelis; Sepe; Sulpis; Vodo, Bonavolonta’; Gargiullo; Milazzo; Mannucci; O’Riordan; Di Laura; Zamboni Garavelli; Nardi (56 Altobelli); Sperandio (56 Garfagnoli), Jimenez; Cannone. All. EUGENIO.
Marcatori: 5 cp Anversa; 9 cp Anversa; 10 Mt Cannone; 26 Mt Sepe; 36 cp Anversa; 41 Mt Cannone; II° Tempo: 60 Mt Todeschini; 78 cp Anversa.

Arbitro: Marrama di Padova

Note:Cartellini gialli: al 15 per Roldan;


3 Responses to “La Futura Park in finale con L’Aquila, ma che bella Lazio!”

  • Ludovico Says:

    Non sono d’accordo su due punti:”Fuorigioco e ingressi laterali hanno fatto da corollario alla strenua difesa della Lazio, peraltro splendida per abnegazione”; è vero, ma hai contato i “tenuti” e i “tuffi” degli esperti bianconeri? Superano di gran lunga i tanti falli dei biancocelesti.
    “Tra i migliori certamente Simone Milazzo classe ‘ 87″, non sono d’accordo, perchè la differenza con Diaz è abissale; non ha mai usato il piede, quando a volte sarebbe stato fondamentale, sia in difesa per evitare a sulpis e gargiullo calci con enorme pressione, sia in attacco, quando un calcetto nel box poteva essere l’unica soluzione per battere una difesa ben schierata; inoltre sembra poco scaltro, per carità voglioso, forte in difesa, ma pecca in alcune caratteristiche indispensabili per un numero 9.
    Aggiungerei una nota tecnica: Anversa secondo me “indebolisce” la rugby roma: inesistente in difesa, in attacco non sfrutta la netta superiorità del proprio pack, ricorrendo sempre al piede; non parlo di ieri, ma di tutto il capionato.
    Grazie

  • alessandro fusco Says:

    Caro Ludovico, i tuoi appunti non sono infondati, ma se un giovane come Milazzo, reduce da un grave infortunio da cui ha appena recuperato, con un solo campionato in prima squadra alle spalle riuscisse ad essere così “perfetto” come vorresti forse staremmo parlando di George Gregan…Io, tutto considerato, continuo a pensarla come ho scritto, il che non significa che Milazzo sia il più forte n.9 del mondo. Quanto a Diaz, anche lui commette errori come , per esempio, nel derby di andata. Su Anversa i pareri sono discordi. Io credo che questa sia la sua migliore stagione da quando è a Roma ma, anche in questo caso, non significa che sia l’apertura ideale. Anversa ha i suoi limiti, tra i quali certamente la difesa, ma anche i suoi pregi quali l’affidabilità dalla piazzola. Grazie e a presto!

  • Francesco Says:

    Vedo che gira un preconcetto su Anversa : che non sa difendere e che non sa usare le mani.
    Essendo piccolo per un rugbista soffre ovviamente gente grossa e potente, ma rivista la partita in tv ha difeso ; analogamente non è vero che non sappia giocare con le mani, sa usare mani e piedi e basterebbe rivedere la meta di Boscolo contro L’Aquila per intenderci.
    Che poi domenica non fosse nella sua migliore giornata è altro discorso (ha fallito 2 piazzati per lui automatici, ha gestito male il gioco al piede nel secondo tempo, non ha messo in touche il calcio che chiudeva il primo tempo e la Lazio ha segnato la terza meta) ma mi sembrano accuse ingenerose dopo che per tutta la stagione ha preso a piazzati gli avversari (salvo che a L’Aquila).
    Quanto ai falli del pack romano, nelle maul non ci sono tuffi e tenuti, e Marrama ha sanzionato circa 10 volte la Lazio in questa infrazione.

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