Super10, l’AlmavivA Capitolina batte il Venezia

CAP-BENETTONDopo la sorprendente vittoria colta a Calvisano l’AlmavivA Capitolina marca la seconda giornata del Super10 con un’altra affermazione. A farne le spese è questa volta il Casinò Venezia, sconfitto per 24-17 sull’erba del Flaminio. Meno convincente del solito la prestazione dei romani, alle prese con notevoli difficoltà nella conquista dell’ovale nelle fasi statiche.


La touche e la mischia ordinata hanno rappresentato per il team di Mascioletti vere e proprie note dolenti :”Abbiamo avuto parecchi problemi nel mantenere il controllo delle fonti del gioco, specialmente in mischia – ha detto il coach bluamaranto – e su questo lavoreremo.

Le assenze in prima linea (Bonorino e Haidar, n.d.r.) non giustificano la prestazione.

Dispiace soprattutto perché senza il possesso dell’ovale è difficile sviluppare il gioco al largo di cui siamo capaci.”

Nella prima frazione il match ha vivacchiato su un equilibrio basato sui calci messi a segno dall’apertura avversaria Bambry, due punizioni e un drop, sulle due punizioni del capitano romano Raineri e sulla meta di Caffaratti giunta al 24’ sugli sviluppi di un intercetto dello stesso Raineri.

Score all’intervallo sull’11-9, dunque, senza che il giallo all’ala bluamaranto Devcich alterasse gli equilibri.

Nella ripresa proseguivano le difficoltà in mischia ordinata per la Capitolina, ma almeno in touche il sudafricano Vermaak , Man of the Match al termine, riusciva ad invertire la tendenza.

Due “rubate” per lui e una serie di possessi di cui si avvalevano i backs capitolini.

Myring saliva nel rendimento e, dopo due calci di Raineri, al 74’ giungeva la cosa più bella del match.

Toniolatti, subentrato a Gentile, calciava e raccoglieva al volo per poi servire Sepe che portava l’ovale nei 22 avversari.

Lo stesso Toniolatti era lesto a raccogliere e a ripartire dalla parte chiusa schiacciando in meta sulla bandierina.

La meta degli ospiti marcata allo scadere da Perziano consentiva al Venezia di portare via un punto, ed era giusto così.


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