O’Connor tiene a bada un’Italia promettente

James O'Connor, tre mete agli Azzurri Il sensational-boy del rugby australiano James O’Connor si presenta sulla scena internazionale marcando tre mete nel 31-8 con cui un’Australia competente e disciplinata supera una edizione dell’Italia con i propri limiti, certo, ma in grado di mostrare alcune promesse interessanti. Per primo, Craig Gower.

 La scommessa che Nick Mallett aveva lanciato a chi, come chi scrive, era scettico sul lancio in azzurro della 31enne ex stella del Rugby League è vinta nettamente dal ct sudafricano.

 Giusto, dunque, rendergli merito per questo.

La nuova apertura dell’Italia ha mostrato in questo match di esordio in azzurro, il suo quinto da n.10, l’intero campionario che può mettere a disposizione della squadra per farla crescere notevolmente.

Ottimo regista difensivo, grande placcatore, eccellente attaccante ma, soprattutto, vero leader in campo.

Per un team che, Parisse a parte, ha evidenziato negli ultimi tempi grossi limiti di personalità, la presenza di Gower potrebbe rivelarsi decisiva.

Altra nota positiva della fredda serata di Canberra l’esordio del mediano di mischia Tito Tebaldi.

 Entrato al posto di Canavosio fuori per infortunio, ha mostrato qualità migliori del titolare nel passaggio e nelle scelte tattiche, sfoggiando anche un piede interessante.

Tebaldi, classe 1987, è la conferma che i giovani non mancano, basta garantirgli un “vissuto” nell’alto livello che consenta loro di maturare.

Come ha dimostrato anche la solida prova di Staibano, un pilone che sta ritrovando in Francia la propria dimensione internazionale.

Inoltre, confortante anche il parziale della seconda frazione di gioco conclusa sul 14-8.

Ci sembra già abbastanza per essere contenti dopo un match che ha visto i Wallabies, n.3 del ranking mondiale, dominare in touche e, dunque, nel possesso.

Nonostante questo gli Azzurri, dopo un primo tempo difficile sia per le difficoltà in rimessa laterale sia per gli imbarazzi creati a Gower dall’imprecisione dei passaggi di Canavosio, sono riusciti ad arrivare all’halftime sul 17-3 per le due mete di O’Connor servito dall’Arcangelo Giteau che si incaricava di porre anche il sigillo personale al 33′, misto di fortuna e abilità.

Per l’Italia, costretta per lo più a difendere, solo un piazzato di McLean allo scadere dopo un drive interessante degli avanti che aveva sfiorato la meta.

Nella seconda metà, con Tebaldi alla mischia, l’Italia migliore.

Al 43′ dopo otto fasi nei 22 metri avversari degli avanti italiani, rinfrancati dalla reintroduzione di regole più favorevoli al gioco del pack, Tebaldi serve Gower schierato profondo come per un drop.

Il n.10 azzurro parte invece come un treno verso la linea laterale, chiama la corsa all’interno di Robertson e lo serve sottomano, sorprendendo la difesa asutraliana che non riesce ad arrestare la corsa dell’ala italiana, meta!

La trasformazione di McLean finisce sul palo ma non importa, l’Italia c’è.

 Al 48′ risponde l’Australia che marca con il capitano Mortlock, giusto per non farci credere troppo nel miracolo, 24-8.

Gli uomini di Mallett ci provano e piazzano un paio di bei drive nei 22 australiani ma non riescono a capitalizzare, nonostante un ottimo lavoro in mischia chiusa.

 Al 59′ la stanchezza ha la sua parte nei placcaggi mancati in serei da Zanni, Del Fava e Parisse che consentono a O’Connor la sua tripletta, peccato. 

Tuttavia i temi proposti dal match sono assolutamente promettenti per il futuro degli Azzurri, ora si può sperare.

Canberra, Canberra Stadium – 13 giugno 2009
Test-match
AUSTRALIA – ITALIA 31-8 (17-3)
Australia: O’Connor; Turner (1′ st. Asherly-Cooper), Mortlock (cap, 25′ st, Cooper), Barnes, Mitchell; Giteau, Burgess; Brown (26′ st. Pocock), Smith, Mumm; Sharpe, Horwill (20′ st. Kimlin); Baxter (18′ st. Alexander), Moore (20′ st. Polota-Nau), Robinson
all. Deans
Italia: McLean; Robertson, Bergamasco Mi., Pratichetti M., Sgarbi; Gower, Canavosio (40′ pt. Tebaldi); Parisse S. (cap), Bergamasco Ma. (27′ st. Derbyshire), Zanni; Del Fava (19′ st. Bortolami), Geldenhuys; Staibano (17′ st. Rouyet), Ghiraldini, Perugini S.
all. Mallett
Arbitro: Poite (Francia)
Marcatori: p.t. 3′ m. O’Connor (5-0); 29′ m. O’Connor (10-0); 33′ m. Giteau tr. Giteau (17-0); 40′ cp. McLean (17-3); s.t. 3′ m. Robertson (17-8); 8′ m. Mortlock tr. Giteau (24-8); 19′ m. O’Connor tr. Giteau (31-8)
Note: esordio in Nazionale per Tebaldi, Gower, Geldenhuys, Derbyshire (I); O’Connor (A) man of the match


3 Responses to “O’Connor tiene a bada un’Italia promettente”

  • Simone Says:

    Nell’articolo si parla di “…promesse interessanti”…beh sinceramente preferirei avere un wonder boy di 17 anni piuttosto che un australiano di 31, ma non ci lamentiamo troppo. Noto nell’articolista, in genere abbastanza severo con le politiche esterofile e poco lungimiranti dell’Italrugby un certo ottimismo. Ok, sono daccordo, a patto che si prenda una linea precisa e la si segua con determinazione. Ad esempio Tebaldi dov’era durante il balletto Bergamasco-Griffen del 6 Nazioni…sicuro che giocando avrebbe fatto una figura peggiore?
    A me è piaciuto molto anche il pilone n.17 che è entrato dopo.

  • Simone Says:

    Noto nell’articolista, in genere abbastanza severo con le politiche esterofile e poco lungimiranti dell’Italrugby un certo ottimismo. Ok, sono daccordo, a patto che si prenda una linea precisa e la si segua con determinazione. Ad esempio Tebaldi dov’era durante il balletto Bergamasco-Griffen del 6 Nazioni…sicuro che giocando avrebbe fatto una figura peggiore?
    A me è piaciuto molto anche il pilone n.17 che è entrato dopo.

  • Alessandro Says:

    Ciao Simone.
    Il pilone n.17 entrato si chiama Rouyet e viene dall’Argentina…La mia idea sull’esterofilia non è cambiata, e mi sono esaltato alla prova di Tebaldi, ma anche di Staibano e sono stato felice dell’affidabilità mostrata da Sgarbi. Chiaro che anche io vorrei si seguisse una linea imporntata alla programmazione e alla formazione dei giovani italiana, ma dovendo commentare la partita non potevo non notare, a parte qualche errore normale per un giocatore che era alla sua quinta partita da apertura, che forse Gower potrebbe darci due o tre anni con un apertura in grado di difendere e attaccare a livello internazionale. Mi permetto di ribadire che la cosa che mi è piaciuta di più di Gower è la leadership che manca a questa squadra e che lui può garantire, per il Sei Nazioni potrebbe essere fondamentale. Grazie per il tuo intervento e a presto!

Leave a Reply