Celtic League, saranno solo due le italiane

Shane Williams, protagonista della Celtic LeagueCome già da noi più volte anticipato le partecipanti italiane alla prossima Celtic League saranno due, e non quattro come si è cercato di affermare il più a lungo possibile. Il tentativo di prolungare l’equivoco ha avuto diverse ragioni, non ultima quella di mantenere viva in più soggetti possibili l’idea di poter partecipare comunque. Su questo nuovo paletto stabilito dalla Lega Celtica non ci sono più dubbi, visto che fa parte di un nuovo pacchetto di parametri fornito a Dublino alla coppia di consiglieri federali Gaetaniello-Gavazzi, inviati dalla FIR per condurre la trattativa.

Le ulteriori richieste sembrano spostare decisamente l’orientamento della Lega verso le grandi piazze come è, del resto, nelle cose per quel concerne gli sport professionistici per i quali il bacino commerciale che deve essere dietro alle realtà sportive è fondamentale.

Vediamo, dunque, quali sono le ulteriori richieste della Celtic.

Le due squadre dovranno avere una forte identità nazionale, rispettando il tetto di cinque giocatori non eleggibili per la Nazionale, quindi stranieri.

Inoltre, dovranno disporre di un forte radicamento sul territorio, magari coinvolgendo più realtà territoriali possibili.

In questo Roma, che vede da tempo avviato un tavolo di collaborazione tra Lazio, Capitolina e Rugby Roma, sembra in vantaggio rispetto alle altre coandidature.

 In più, sarà necessario che le sedi siano servite da aeroporti internazionali e non verranno accettate soluzioni itineranti, come da più parti era stato ventilato, se non in un raggio breve e per un piccolo numero di partite.

 Anche questi sono parametri che sembrano favorire le potenzialità della Capitale, che avrebbero già un forte alleato proprio nella dirigenza della Lega Celtica, convinta della rilevanza delle possibilità turistiche offerte da Roma.

Intanto, dalle rive del Tevere giungono rumors di grande fermento da parte delle società che si erano già espresse in maniera ufficiale ed unitaria circa il loro impegno per una candidatura attendibile.

Ora l’iniziativa passa alla FIR, considerato che i tempi stringono e la designazione delle due piazze dovrà giungere entro una ventina di giorni.

In ballo non c’è solo la partecipazione alla Celtic.

Questo potrebbe rivelarsi un vero e proprio test di attendibilità per l’intero movimento e per la FIR riguardo la candidatura ad ospitare la Rugby World Cup.

 La partita è aperta e la posta in gioco altissima.


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