Celtic League? Le società romane sono pronte

Cardiff BluesAlla vigilia della trasferta dei consiglieri federali Gaetaniello e Gavazzi a Dublino per conoscere i parametri di ingresso nella Celtic League le maggiori società romane prendono l’iniziativa e si propongono alla FIR come possibili interlocutori per il progetto. Lazio, Rugby Roma e Capitolina hanno prodotto un comunicato congiunto che pubblichiamo, non prima di aver espresso alcune considerazioni.

Il pronunciamento del Consiglio Federale in favore dell’ingresso in Celtic League è giunto per reazione al documento firmato da sette società partecipanti al moribondo Super10, visto che fino a quel momento si era parlato prevalentemente di Heineken Cup.

L’accesso di realtà italiane alla lega dei Celti non è così scontato, almeno fino a quando non se ne conoscono i reali parametri.

Detto questo, fino ad oggi molte chiacchiere sono state fatte ma in pochi si sono pronunciati in maniera netta.

Con il documento di oggi le società romane compiono un ulteriore passo in sostegno della scelta di Dondi e del Consiglio.

Ecco il testo del comunicato congiunto:

Il rugby romano garantisce il più ampio sostegno al cambiamento determinato dalle decisioni dell’ultimo Consiglio Federale presieduto dal Presidente Giancarlo Dondi.

 

 Il 29 dicembre 2008 si è tenuto a Roma un incontro alla presenza dei rappresentanti di Mantovani Lazio 1927, Futura Park Rugby Roma e AlmavivA Capitolina che hanno preso atto con favore circa l’evoluzione positiva della questione riguardante la partecipazione alla Magners Celtic League di due o più squadre italiane secondo modalità da stabilire in base agli accordi che intercorreranno tra detta Lega e la Federazione Italiana Rugby.

 

In attesa della definizione di tali parametri le tre società romane confermano quanto già espresso in precedenza e rilanciano con forza la candidatura della città di Roma come sede di una delle realtà che prenderanno parte alla Magners Celtic League, mettendo fin da ora a disposizione del progetto comune ogni possibile energia imprenditoriale, impiantistica, tecnica e organizzativa in proprio possesso.

 

Da tempo convinte della necessità di tale evoluzione, Mantovani Lazio, Futura Park Rugby Roma e AlmavivA Capitolina sottolineano che il cambiamento, che dovrà dare vita ad un irrinunciabile livello intermedio tra la Nazionale e la base così da avvicinarsi al vero professionismo dei nostri partner internazionali, non potrà non riguardare anche la riforma e la valorizzazione del massimo campionato e di quelli sottostanti. Ciò offrirebbe maggiore visibilità alla nostra disciplina e fungerebbe da volano in grado di garantire continuità  all’allargamento della base dei praticanti italiani verificatosi negli ultimi anni e alla diffusione del rugby azzurro, capace così di porsi culturalmente all’avanguardia dell’intero panorama sportivo nazionale.

 

Convinte della centralità del progetto e consapevoli della necessità del proprio impegno, le tre società romane restano aperte al più ampio confronto nel merito con tutti i soggetti che vi hanno parte.  

 

 


5 Responses to “Celtic League? Le società romane sono pronte”

  • Simone Says:

    Come dici tu giustamente sono state fatte molte chiacchiere e tutto è ancora abbastanza per aria, ma a mio modo di vedere è stato giustissimo avanzare per tempo la candidatura, anche perchè Roma è il vero bacino emergente del panorama rugbystico nazionale.

  • Cristiano Nardi Says:

    più che chiedersi se ci saranno società disposte a consorziarsi per dar vita ad una franchigia di CL chiediamoci che succederà alla cosiddetta top ten: diventerà una serie A vera a 12/14 squadre, o diventerà una serie riserve delle 4 di CL ?
    Nella futura CL quanti stranieri per franchigia ?(non rischiamo di mettere su delle suqdre tipo l’Inter con un solo “italiano” in campo? e quanti in serie A? ricordiamoci sempre poi che per stranieri si parla solo degli extracomunitari!!! sentenza Bosman!!

    Ci sono molti interrogativi sui dettagli che possono fare la diffferenza!!

  • Alessandro Fusco Says:

    Ciao Cristiano!Certo che gli interrogativi sono molti e non saranno sciolti prima che i due consiglieri incaricati tornino da Dublino con i parametri che imporrà la Celtic. Intanto, alcuni chiarimenti che potrebbero esserti utili. Le squadre italiane accolte non potranno che essere due, e su questo mi sento di impegnarmi sulla base di quanto già chiarito dalla Celtic per motivi di calendario. Detto questo, non ti pare che già adesso molte squadre di Super10 abbiano fatto molto peggio dell’Inter?Vatti a cercare, per curiosità, quanti italiani sono in campo nel XV titolare nei match del Viadana e del Treviso, altro che Inter! La Celtic, se davvero riusciremo ad entrarci, serve a far giocare gli italiani e non a mandare una squadra qualsiasi in campo pur di prendere il contributo ERC…In questo panorama, mi pare importante che le società che operano su una piazza come Roma si dicano pronte a partecipare al progetto. Per il resto vedremo. Ciao e grazie per il tuo intervento!

  • Gianluca Curzi Says:

    Sono favorevole alle franchigie in CL, è sicuramente uno spazio dove crescere.
    Il super10 non è competitivo e se non si cambia, la Nazionale non farà mai il salto di qualità.
    Mi fa piacere che a Roma ci sia unità di intenti, sono convinto che il grande Rugby, porterebbe il grande pubblico.

  • Cristiano Nardi Says:

    se si faranno come dici solo 2 franchigie i “Romani “saranno tagliatifuori dai veneti,i lombardi e non ultimi gli aappoggiatissimi emiliani….
    ribadisco che solo i dettagli chiariranno le cose, ed allora sapremo se questa partecipazione sarà positiva per il movimento italiano, o se lo sarà per le casse della Celtic League ….
    ciao!

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