RBS Sei Nazioni, la prima giornata

WILKINSONDublino – “Redemption chance”, l’occasione per redimersi. Così gli irlandesi, che danno un nome a tutto, hanno chiamato questo Sei Nazioni facendo riferimento al flop mondiale. Usciti dalla rassegna iridata con le ossa rotte, gli uomini del trifoglio non vogliono abdicare. Il ct O’Sullivan, confermato nonostante il disastro, ha deciso di continuare con lo stesso gruppo, o si affonda o si risorge insieme.


Poche novità, dunque, prima fra tutte quella che vede Eoin Reddan, 27enne mediano di mischia dei London Wasps, raccogliere l’eredità di Peter Stringer.

L’apertura O’Gara non avrà quindi il gemello al suo fianco e dovrà cercare una nuova intesa per poter lanciare i centri O’Driscoll, il capitano, e D’Arcy, in ombra nella World Cup.

Soprattutto il primo, che da queste parti è una leggenda vivente, dovrà caricarsi sulle spalle la responsabilità della squadra.

Un brutto pomeriggio si prospetta per la prima linea Hayes-Best-Horan al cospetto di quella azzurra, in grado di intimidire chiunque.

Il calendario della prima giornata si completa con Inghilterra-Galles ( oggi a Twickenham ore 17.30, diretta tv su La7) e con Scozia – Francia domani ( Edimburgo ore 16, diretta tv su La7).

A Londra si scontrano le due squadre più titolate del Torneo – 35 successi per gli inglesi, 34 per i Dragoni rossi – che versano in situazioni differenti.

Il XV della rosa può permettersi di guardare al futuro grazie ad una generazione di fenomeni pronta ad affacciarsi sulla ribalta europea.

Tait, Cipriani, Flood sono solo alcuni di questi, ai quali va aggiunto l’ariete tongano Lesile Vainikolo.

Per il Galles in ricostruzione del ct Gatland il pronostico sembra chiuso, ma il Sei Nazioni si diverte da 125 anni ha stravolgere tutto.


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