De Marigny:”Arrivo al mio primo mondiale a 31 anni:sono pronto”

De Marigny calcia il kick-offIl “Gruppo”. Proprio così, scritto con l’iniziale maiuscola. Parlando con gli Azzurri di Berbizier nel ritiro della Borghesiana sembra essere questa l’arma più affilata con cui l’Italia si avvia ad affrontare le battaglie della Rugby World Cup che cominceranno per loro(sabato 8 settembre, ore 13.45 diretta tv su Skysport1) contro il più temibile dei nemici, gli All Blacks della Nuova Zelanda.


Andrea Lo Cicero è al suo terzo mondiale e l’esperienza accumulata traspare dalle sue parole:”Dopo l’Irlanda (23-20 per i verdi ma con l’Italia ad un passo dalla vittoria,n.d.r.) abbiamo verificato la bontà della nostra preparazione.

Risultato a parte, rimane la consapevolezza dei nostri mezzi che ci consentono di confrontarci con le migliori, a patto di rimanere umili e continuare a lavorare.

Il gruppo, già affiatato, si è cementato nella fatica di due mesi di ritiro.

Abbiamo fatto un grande lavoro e questo paga sempre.

Per me, ogni partita sarà quella della vita.”

Ad una settimana dall’esordio la squadra appare ormai delineata.

Anche il ballottaggio Pez-De Marigny per la maglia n.10 sembra ormai superato in favore di quest’ultimo, dopo la confortante prova offerta a Belfast.

Jean-Philippe Cariat, assistente di Berbizier per i tre-quarti, lo conferma:”De Marigny ha il grande pregio di far giocare la linea dei tre-quarti e di eseguire con applicazione il piano di gioco.

Dal mediano di apertura ci aspettiamo proprio questo.

Rispetto a Ramiro(Pez) perdiamo forse qualcosa in creatività e velocità, ma De Marigny ha mostrato grande solidità difensiva e affididabilità.

In ogni caso, nella World Cup avranno entrambi le loro occasioni.”

E proprio De Marigny è tra i più richiesti dalla stampa:”Questa attenzione non pesa, arrivo al mio primo mondiale a 31 anni nella piena maturità – spiega – e sento di avere una grande opportunità.

Abbiamo svolto una dura preparazione fisica ed ora ci siamo concentrati su quella tecnico-tattica.

Ci sentiamo pronti.”

Nell’ultimo Sei Nazioni ha giocato, bene, da estremo ed ora sarà l’apertura azzurra ai mondiali:”Premesso che pur di giocare lo farei in qualsiasi ruolo, quello di apertura lo sento addosso, anche se ultimamente mi è capitato, in nazionale come nel club, di essere impiegato più spesso da estremo.

La partita contro l’Irlanda ha dato le risposte che cercavamo, nonostante il risultato.”

In campo ha scelto due punti di riferimento importanti:”Troncon lo è per tutti, figuriamoci per me che gli gioco accanto, la sua presenza è fondamentale.

E poi, dietro a me trovo Gonzalo Canale che, pur essendo giovanissimo, ha già una grande esperienza internazionale.”

A dispetto delle origini sudafricane, si sente italiano a tutti gli effetti:”Gioco qui da nove anni, tra poco sposerò Pamela (Azzolini, azzurra di atletica nel salto con l’asta, n.d.r.) ed ora affronterò la World Cup con il tricolore sul petto, più di così…”


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