L’orgoglio dei Boks interrompe la striscia vincente degli All Blacks

Quindici vittorie consecutive per la Nuova Zelanda, sei sconfitte in sequenza per il Sudafrica. Entrambe le strisce sono state interrotte dall’elettrizzante 21-20 con cui gli Springboks di White ritrovano l’orgoglio ferito ma mai domo battendo gli All Blacks dopo un anno di trionfi dei tutti neri.

Nel sole di Rustenburg, la città mineraria sulla scelta della quale come sede del match non sono mancate le polemiche, i Boks partono subito bene, rimanendo fedeli alle basi storiche del proprio rugby : grande pressione degli avanti nei punti d’incontro, rush defense, affidabilità nei calci di spostamento e nei fondamentali del pack.

Almeno per un’ora il Sudafrica mena la danza, ovvio che sull’andamento del match pesi il fatto che il torneo è già stato vinto dalla Nuova Zelanda, anche se, parlando degli All Blacks, è sempre difficile parlare di appagamento.

A dimostrazione di ciò è degli ospiti la prima meta, con Carter che plana tra i pali dopo una combinazione Jack-Collins.


La trasformazione fissa il 6-10 al 20’, quando Pretorius e Carter avevano già dato il via alla teoria dei calci piazzati, ribaltato 2’ dopo dalla meta di Habana su intercetto, una vera specialità per il velocissimo back sudafricano al suo sedicesimo sigillo nei test-match.

Ancora i calci di Pretorius, il migliore del Sudafrica, e Carter sanciscono il 13-13 all’intervallo.

Nel secondo tempo i Boks dominano in touche in maniera indiscutibile e il risultato è la bella meta di Wannenburg, ma al 66’ la segnatura di Rockococko su delizioso invito al piede di Muliaina regala l’ennesimo ribaltone nel punteggio, 18-20.

A questo punto i sudafricani trovano ancora la forza di reagire producendo un forcing insistito e al 79’ Pretorius piazza la punizione del 21-20 definitivo.

Il Tri-Nations non è in discussione e resta saldamente nelle mani degli All Blacks in virtù delle vittorie precedenti, ma gli Springboks respirano, anche se il risultato, comunque di grande importanza, non basterà da solo a superare la crisi in cui versa da un anno il rugby sudafricano.

Man of the match:du Randt è stato commovente per dedizione e continuità, Spies ha dimostrato di avere le carte in regola ma, certo, il rientro di Pretorius ha restituito un punto di riferimento al gioco dei Boks.


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