Rugby World Cup 2011, torna Totò Perugini!

Totò Perugini Sarà che è nato a Pontelandolfo, paese del beneventano noto per il massacro della popolazione da parte dei “piemontesi” ai tempi del brigantaggio, sarà che i suoi antenati Sanniti davano spesso la paga agli antichi romani. Fatto sta che per Totò Perugini, al rientro contro la Russia, la battaglia è parte della propria natura:” Forse per questo gioco pilone, un ruolo per chi ama la fatica, il dolore, lo scontro diretto con l’avversario”. Mallett non ha problemi nel ruolo, siete quattro e tutti di alto livello:”In questo gruppo non ci sono titolari, Nick può scegliere serenamente”.

Un infortunio muscolare le ha impedito di esordire nella Rugby World Cup 2011 contro l’Australia:” “La gara contro l’Australia ha rappresentato una buona verifica – spiega Perugini – abbiamo fatto un primo tempo di grande qualità.

Rispetto al Sei Nazioni la touche è stata performante contro una delle migliori rimesse laterali al mondo, motivo di soddisfazione”.

Ora sotto con Russia e USA:”La Russia ha giocato recentemente con l’Italia “A” in Churchill Cup offrendo una buona prestazione.

Come tutte le squadre non di prima fascia sarà sicuramente fisica ed aggressiva ma questo non ci preoccupa.

Noi vogliamo rimanere nella nostra organizzazione tecnico-tattica e raggiungere una vittoria che ci dia ulteriore fiducia in vista della partita del 27 contro gli Stati Uniti”.

Poi il 2 ottobre lo spareggio per i quarti di finali con l’Irlanda:”Contro l’Irlanda saremo sempre sfavoriti anche se nel Sei Nazioni abbiamo sfiorato la vittoria.

Loro fanno la differenza nella gestione delle partite e nella maggiore attitudine a giocarle ad alto livello, è solo un problema di cultura rugbistica e di vissuto dei giocatori che è maggiore del nostro per forza di cose.

Il loro pack va affrontato con aggressività.

Metterli sotto in mischia chiusa significherebbe gettare le basi per prendere il sopravvento nel match”.

Questa Italia sembra avere nel gruppo un punto di forza:”Il migliore risultato di Nick Mallett è proprio questo.

Negli ultimi due anni ci ha dato molto e noi lo ripaghiamo con il nostro impegno che è sempre massimo, indipendentemente dal risultato.

Si è saldato un patto non scritto tra noi e lui, lui vuole lasciare un bel ricordo e noi abbiamo una grande voglia di fargli un bel regalo prima di salutarlo.

Nel gruppo c’è un buon equilibrio tra anziani ancora validi come me (ridacchia) ancora con grandi motivazioni e buonissimi giovani che hanno qualità e danno continuità alla squadra, è la prima volta che il rugby azzurro ha un gruppo così forte.

Ora daremo tutto per raggiungere il nostro obiettivo.

Eredi? Mi piace citare due beneventani come D’Apice e Furno, la nostra terra continua a dare buoni frutti”.

 


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