Rugby Roma in caduta libera. Interviene Cochi

Alessandro Cochi  La situazione della Rugby Roma Olimpic, 81 anni di storia, diventa ogni giorno più difficile. Dopo l’annuncio da parte del proprietario Paolo Abbondanza di voler concludere la sua esperienza nel rugby la gestione della squadra, già fallimentare prima della decisione, è completamente assente. Concluso il campionato De Villiers e i suoi giocatori, che hanno ricevuto le proprie spettanze fino al mese di febbraio, avrebbero dovuto allenarsi fino alla metà di maggio ma, pur avendone l’intenzione nonostante tutto, non potranno farlo perchè il campo delle Tre Fontane è chiuso!

Oggi hanno ricevuto una convocazione presso la sede sociale del club per sentirsi dire che avrebbero potuto percepire la mensilità relativa a marzo previa firma di una sorta di liberatoria per aprile e maggio.

Ovvio il rifiuto dei giocatori che, a questo punto, passeranno la palla agli avvocati.

Sulla situazione è stato diffuso nel pomeriggio un comunicato del Delegato alle Politiche Sportive di Roma Capitale, On. Alessandro Cochi che nei giorni scorsi ha incontrato i giocatori ed è in contatto con imprenditori che sarebbero interessati a subentrare, che riportiamo integralmente :

COMUNICATO STAMPA

RUGBY; COCHI (PDL) «CHIARIRE FUTURO RUGBY ROMA»

«In considerazione di alcune lamentele che in queste ultime settimane sono pervenute al Dipartimento Sport di Roma Capitale circa la società Rugby Roma, incontrerò il presidente della società Paolo Abbondanza, anche in virtù del rapporto che lega lo stadio del Tre Fontane all’amministrazione capitolina.

Obiettivo dell’incontro sarà quello di comprendere, nel pieno rispetto dei ruoli di ciascuno, quale siano le prospettive della società e gli intendimenti della presidenza, valutando ogni possibilità perseguibile e utile a preservare, tutelare e rilanciare una realtà sportiva che da 81 anni è nel panorama della palla ovale italiana e che da sempre rappresenta un riferimento di eccellenza anche per il settore giovanile».

È quanto dichiara il Delegato alle Politiche Sportive di Roma Capitale, Alessandro Cochi.

Roma 17 maggio 2011


2 Responses to “Rugby Roma in caduta libera. Interviene Cochi”

  • Simone Says:

    che tristezza…

  • Bruno Says:

    Le turbolenze societarie viste in questi anni a tutte le latitudini, da Parma a L’Aquila, da Rovigo a Roma, etc, etc, hanno un comune denominatore nel mancato sviluppo del nostro campionato che poco o nulla attrae investitori e sponsors. Ma con una federazione concentrata soltanto sul cosidetto alto livello (leggasi tasche piene per pseudo-dirigenti alla checchinato o per qualche intrallazzone procuratore) non c’è stata la capacità e la volontà di far crescere il nostro rugby a livello mediatico (e di sviluppo di base). Il decennio Dondiano stà producendo i guasti che erano prevedibili. La nazionale e le franchigie sono la classica cattedrale nel deserto, costruita sul nulla. Il rischio di crollo di società gloriose come la Rugby Roma e non solo, altro non sono che le prime avvisaglie del crollo generale, aldilà delle singole situazioni locali. Ed è anche inevitabile poi che personaggi come abbondanza (per niente interessato al rugby) si materializzino e spariscano nel giro di poche stagioni laddove non si sia per loro un ritorno economico o altro, provocando una mancanza di crescita e di continuità del movimento locale, o addirittura guasti irreversibili.
    Più nello specifico direi poi che Abbondanza ha davvero superato ogni limite di decenza, nel disprezzo più assoluto dei giocatori, dello staff, di centinaia di giovani del vivaio (e rispettive famiglie), dei tanti appassionati e di tutti quelli che in ottanta anni di storia hanno contribuito alla storia gloriosa della Rugby Roma.
    Non soltanto il Rugby, ma lo sport in generale e forse la città intera non si meritano personaggi del genere.

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