D’Apice, dal bianconero all’azzurro?

Tommaso D'Apice, tallonatore della Rugby Roma - foto DAK Un beneventano a Roma. Troppo facile cadere nella trappola del paragone tra l’Alberto Sordi che faceva il verso agli americani e la simpatia di Tommaso D’Apice, tallonatore della Futura Park Rugby Roma, al suo secondo anno nella città eterna : ” Adoro Roma – spiega Tommaso, nel giro della Nazionale A – per me è il massimo. Sono nato a Benevento, sono stato a Calvisano ma vivere e giocare qui è fantastico”. Per lui, che ha ambizioni azzurre, non si sono aperte le porte della Celtic League: “Quando si parlava dei Praetoriani ho accarezzato il sogno di essere protagonista dell’alto livello a Roma.

Per ora è andata così, ma in futuro le cose potrebbero cambiare.

Treviso e Viadana hanno fatto altre scelte ma io qui sono felice”.

Felice, nonostante l’infortunio, l’operazione al ginocchio e il momento della squadra :”Non c’è da preoccuparsi.

La rosa è molto competitiva e il gruppo segue compatto i nuovi allenatori Daniel de Villiers e Jaco Stoumann – attacca deciso D’Apice – le due sconfitte, molto simili, si spiegano in maniera chiara.

Nei numeri abbiamo dominato perdendo di misura, vuol dire che la squadra ha bisogno di tempo per assorbire le nuove strutture di gioco, soprattutto in attacco.

La difesa risponde bene (la Rugby Roma ha la prima difesa dell’Eccellenza con soli 57 punti subiti nelle prime cinque partite, n.d.r.)”.

Inoltre, le assenze per infortunio pesano, a cominciare dalla sua : “Certo.

Rinunciare a giocatori importanti come abbiamo fatto noi in una fase di assimilazione del nuovo sistema influisce.

Ma la Roma non partecipa alle coppe ed è destinata a recuperare tutti i suoi migliori giocatori.

Per quanto mi riguarda, dopo l’intervento in artroscopia ho lavorato duramente per il recupero e ora sono pronto”.

Dopo 15 minuti nel derby del Trofeo Eccellenza vinto con la Lazio si è riaffacciato in campionato nel secondo tempo contro il Mogliano :”Sì, ancora non riesco a spiegarmi come abbiamo fatto a non segnare una meta nell’ultima mezz’ora e a non vincere una partita che era alla nostra portata.

Comunque, l’articolazione risponde bene, non vedo l’ora di dare il mio contributo”.

Per molto il miglior tallonatore del campionato italiano, D’Apice non nasconde la sua voglia d’azzurro alla vigilia del mese di novembre, quando le rappresentative italiane saranno impegnate nei test internazionali :”La Nazionale è l’obiettivo di tutti, ma io devo prima pensare a fare bene nella Rugby Roma.

Lo scorso anno abbiamo avuto una stagione sofferta, ma quest’anno ci sono tutte le condizioni per arrivare in alto”.

Un gruppo unito, si diceva, che ama frequentarsi anche fuori dal campo :”Vero.

Quest’anno, come molti miei compagni abito ad Ostia e siamo spesso insieme.

Poi, quando abbiamo il tempo di andare in centro, ci ritroviamo a Piazza Campo de’ Fiori.

In una città grande come Roma è bello avere un posto per stare insieme dove sai che troverai sempre qualcuno”.

E allora sotto con il Granducato Parma (domenica al Tre Fontane ore 14, diretta tv su Raisport2) :”Sarà uno scontro diretto per i play-off, non vogliamo più sbagliare”.


3 Responses to “D’Apice, dal bianconero all’azzurro?”

  • M-URC Says:

    Bella intervista. Mi è piaciuto il tono (carattere) e i contenuti con cui ha risposto D’Apice. Leggendo questa intervista, ho ritrovato il mio pensiero sulla situazione attuale della Rugby Roma: graduale assimilazione degli schemi di gioco (questo significa che ci sono e che soprattutto si deve lavorare per metterli in pratica), situazione infortuni che pesa sul rendimento della squadra. Ottimo

  • Bruno Says:

    Concordo. Bella intervista. Grande Tommy. Potevamo e dovevamo essere primi in classifica dopo queste 5 partite ma pensiamo positivo e guardiamo con fiducia al futuro. Il potenziale c’è.

  • Roma compatta con l’allenatore Says:

    [...] e il gruppo segue compatto i nuovi allenatori Daniel de Villiers e Jaco Stoumann – attacca deciso intervistato da Alessandro Fusco – le due sconfitte, molto simili, si spiegano in maniera chiara. Nei numeri abbiamo dominato [...]

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