Lazio Rugby 1927, una storia

La Lazio corre verso il Super10 - foto DAK Dall’ultima volta sono passati 25 anni. La Lazio Rugby 1927, targata Mantovani, torna nella massima serie della palla ovale dopo un quarto di secolo eliminando nella doppia semifinale play-off il Mogliano allenato dall’ex Eugenio, ed è bello sapere che molti degli uomini che oggi sono nell’organizzazione biancoceleste erano in campo un quarto di secolo fa. A cominciare, per esempio, dall’attuale presidente Alfredo Biagini.

Quello che oggi è un brillante professionista diviso tra Venezia e Roma allora frequentava l’Acquacetosa da pilone di belle speranze, mentre uno dei leader carismatici della squadra di 25 anni orsono era Ivo Mazzucchelli.

Stimato medico nutrizionista con un passato al seguito della Nazionale, oggi guida il settore minirugby (dall’U.6 all’U.14) del prolifico vivaio laziale, memore di quell’esperienza vissuta al fianco dell’attuale consigliere FIR Bernabò, altro punto di riferimento dell’ambiente laziale.

Insomma, c’è un filo rosso che unisce le due esperienze ed è quello della continuità di un ambiente che ha fatto dell’identità la sua bandiera.

Vale anche per la squadra di oggi, fatta per la gran parte da ragazzi cresciuti insieme:”A parte 3/4 elementi siamo tutti romani e cresciuti con la maglia della Lazio addosso – spiega il capitano Mannucci – per noi i colori valgono molto”.

Racconta molto dell’ambiente la richiesta fatta dai giocatori di anticipare l’ultimo impegno della stagione contro il Noceto a sabato prossimo per poter tifare il giorno dopo per il Mogliano dell’ex allenatore laziale Eugenio, impegnato a Roma nello spareggio con il S Gregorio:”Dopo tre tentativi noi abbiamo raggiunto l’obiettivo – dice ancora Mannucci – saremmo felici se ci riuscisse anche Eugenio e noi tiferemo per lui”.

Con l’U.20 giunta in semifinale, l’U.16 impegnata nelle finali di categoria, la Lazio che porta i Seniores nell’Eccellenza rappresenta un fiore all’occhiello dello sport romano, ma l’Amministrazione non se ne è accorta:”Molti nostri avversari giocano su campi comunali – spiega il presidente Biagini – ma a noi questo onore non è concesso”.

Speriamo ci sia ancora tempo per rimediare.

Intanto la Lazio comincia a pensare all’immediato futuro che la vedrà impegnata nel tentativo di far rientrare alcuni elementi nati nel vivaio e che ora sono in giro nelle altre squadre del Super10.

Qualche straniero di qualità e innesti dalla forte U.20 potrebbero completare l’opera, sempre con un occhio a non stravolgere gli equilibri di budget e l’altro ad esaltare il senso di appartenenza, in fondo è proprio quello che si chiede al futuro del rugby di casa nostra.


10 Responses to “Lazio Rugby 1927, una storia”

  • anticontroller Says:

    Alessandro! tra i personaggi importanti della Lazio hai dimenticato Controller!!E’ lui che dà i giudizi più tecnici, sereni e spassionati anche se, come ammette, riferisce quello che si dice in tribuna perchè forse non è in grado di avere opinioni sue.
    Comunque è lui grande vecchio, il censore delle cose della Lazio, non a caso il nick che ha scelto dà l’idea di colui che tutto controlla, una sorta di sentinella, di difensore della società

  • A.De Angelis, Ti "controller" Says:

    ControllerSays:………Incomprensibile la gestione delle risorse da parte del duo Jimenez-De Angelis, in una partita comunque delicata. In partite critiche ci si aspetterebbe che l’aspetto “giocatore” prevalga su quello “allenatore”, invece entrambi gli atleti escono praticamente dopo il primo tempo, Jimenez in particolare mettendo la mischia biancoceleste in ulteriore difficolta’. Mah!
    Incomprensibile ai piu’ anche la scelta di partire con Giangrande a mediano. Se Gentile viene considerato il mediano piu’ “esperto” avrebbe dovuto giocare lui tutta la partita. Se invece si parte con Giangrande e l’atleta si comporta bene, gli si fa proseguire la partita fino a che gli regge il fiato. Invece lo stesso, quando esce De Angelis, passa dalla posizione di mediano a quella di estremo; va bene che e’ un utility-back, ma si decidessero.
    Della serie i nodi vengono al pettine: durante l’anno De Angelis ha voluto giocare da estremo partite contro Squadre di bassa classifica, mentre avrebbe potuto dare fiducia a Giangrande e farlo crescere in modo da avere un buon estremo il prossimo anno, ed avrebbe (De Angelis) al limite dovuto centellinare la propria presenza per giocare solo le partite piu’ importanti.
    Gli atleti sono sembrati poco convinti in partita, gli auguro comunque di ottenere la vittoria contro Mogliano, cosa possibile, e di raggiungere il Super 10 che meritano a coronamento di anni di sacrifici e di impegno. Allenatori confusi, Dirigenza assente.
    …..Incominci a capire? Quello che nn è chiaro a Te, potrebbe esserlo per qualcun altro!!? Meditate gente, meditate…e nn scrivete tanto per..p.s. durante l’anno al campo c’eravamo Io e Victor ed una trentina di bravi ragazzi..Tu ed altri come Te, stimati gentiluomini, stavate a fare il FANTARUGBY..che è pur sempre un bel modo di passare la domenica, ma nn c’entra niente con il rugby giocato!

  • A.De Angelis, Ti "controller" Says:

    ….INFINE TUTTI A PRATO A FESTEGGIARE! TUTTI A PRATO A FESTEGGIARE, FORZA LAZZIE’!!

  • massimo marino Says:

    lo confesso m.m. sono io, bella fratè a frappè!

  • A.De Angelis, Ti "controller" Says:

    ….un pò di cifre:
    - abbiamo utilizzato il più alto nr di giocatori durante il campionato, + delle rispettive competitor per la vittoria FINALE;
    - abbiamo perso 5 giocatori titolari e nn abbiamo potuto attingere come volev(o)amo dal serbatoio della under 20, se nn per alcune partite – FINALE compresa -;
    - abbiamo segnato minimo 100 punti in + delle rivali, circa una meta trasformata in + a partita per tutto il girone di ritorno, fino alla FINALE;
    - in circa 22 hanno giocato almeno un tempo a partita, inclusa la FINALE;
    ….BRAVI RAGAZZI, FORZA LAZZIE’ CI SIAMO!!!
    -

  • Controller Says:

    Cari simpatizzanti della Lazio, capisco che in questo momento siate concentrati su voi stessi, ma forse non avete notato i miei interventi in ambito FIR, Accademie, liste degli atleti della nazionale convocati, gli esclusi, il comportamento nel 6nazioni, e …anche la Lazio. Ho scritto che la FIR si basa su un sistema feudale di vassalli e valvassori ognuno dei quali ha il proprio tornaconto (incluse le auto aziendali) e non ha interesse a proporre idee innovative se queste non trovano il consenso dell’”Imperatore”. Ho scritto che si dovrebbe preferire una struttura di allenatori esteri da inserirsi nelle Accademie dove si “formano” i giocatori, ed un “selezionatore” italiano per la nazionale maggiore che “non deve insegnare nulla” ma deve solo fare le scelte migliori in funzione della partita da affrontare. Ho dato il mio modesto contributo sul fatto che i giovani talenti vengono spesso illusi di poter avere una carriera sportiva di alto livello, poi vengono bruciati e dimenticati. Ho scritto del mio scetticismo sul Progetto Statura, quando poi mandano in Nazionale un atleta con peso e altezza imbarazzanti per l’alto livello, pensando-sperando che le doti tecniche cancellino le debolezze fisiche. Mi sono occupato del pasticciaccio brutto della Celtic League ecc…come avrei potuto scrivere tutto questo se non sotto pseudonimo ? Perche’ non vi inserite nelle discussioni che riguardano FIR, il rugby in Italia, la nazionale, la celtic league e date il vostro contributo ? Vi assicuro che al di fuori dei colori biancoazzurri c’è tutto un mondo.
    Comunque, concordo: Forza Lazzie !

  • nico Says:

    perchè non ce ne frega nulla di tutto il resto, ce frega solo de noi

  • federico Says:

    caro alessandro credo che ti sia dimenticato “spero” dei RICCIARDI dei DELUCA BENCETTI,D’ANGELO,I FRANCO….ECC.. SAREBBE CARINO RICORDARE ANCHE LORO

  • Alessandro Says:

    @Federico:
    Caro Federico, questi nomi li hai ricordati tu e ti ringrazio.
    Il senso del mio pezzo era sul collegamento tra la Lazio di 25 anni fa e quella di oggi attraverso alcuni dirigenti, ED è ovvio che non potevo ricordare tutti i nomi che hanno garantito la continuità ad una storia ricca come quella della Lazio Rugby, nata nel 1927, ci vorrebbe un volume a parte!
    Un saluto a tutti quelli che si sentono parte di questa storia e grazie a te per l’intervento

  • MZCOCH Says:

    @federico
    Leggo solo ora il blog un po’ datato che riguarda questioni di passione e di dolore. Ricordare è giusto perchè la coninuità è condizione necessaria alla sopravvivenza di questo sport, ma attenzione a dare meriti a chi non ne ha il diritto. L’altruismo è la dote essenziale alla riuscita in questo campo e molte delle persone citate non sono state ispirate da tale principio. L’unico effetto che si può loro attribuire è quello per cui molti di coloro che oggi animano la lazio, pagando un caro per quella incapacità e ignoranza, vogliono fare in modo che quel principio venga rispettato. Il risultato è quel magnifico animale che si muove quasi ogni giorno sui campi dell’acqua acetosa e regala a molti passione.

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