La lista di Mallett per il Tour in Sudafrica

Parisse inseguito invano da Medard Nick Mallett, Commissario Tecnico dell’ Italugby, ha ufficializzato oggi la lista dei ventisei atleti convocati per il tour estivo in Sudafrica. Per il doppio confronto con gli Springboks campioni del mondo, il 19 giugno a Witbank ed il 26 giugno ad East London, il CT conferma in larga parte il gruppo già protagonista dell’ultimo RBS  Sei Nazioni, nel quale ritorna con i gradi di capitano il numero otto dello Stade Francais Sergio Parisse recuperato dal grave infortunio riportato in novembre al legamento crociato anteriore destro.

Rientra nel gruppo anche il mediano di mischia Simon Picone, visto in campo al Sei Nazioni solo in occasione del match inaugurale al Croke Park contro l’Irlanda e poi fermato da una serie di problemi fisici.

L’unico atleta non utilizzato nel Torneo a partire per il Sudafrica – oltre a Parisse – sarà l’ala del Treviso Michele Sepe, che torna così in Nazionale quattro anni dopo il tour in Giappone ed Isole Fiji nel corso del quale, ancora diciannovenne, collezionò i suoi unici due caps internazionali.

La Nazionale Italiana Rugby si radunerà a Roma, presso il Park Hotel “La Borghesiana”, domenica 6 giugno alle ore 18.00

La partenza per il Sudafrica è prevista nella serata di domenica 13.

I due test-match del tour Sudafricano verranno trasmessi in diretta, in esclusiva per l’Italia, da Sky Sport 2.

Questa la lista dei convocati per il tour estivo in Sudafrica:


Sergio PARISSE (Stade Francais, 67 caps) – capitano/n.8

Matias AGUERO (Saracens, 17 caps) – pilone

Mauro BERGAMASCO (Stade Francais, 84 caps) – flanker

Mirco BERGAMASCO (Stade Francais, 71 caps) – centro/ala

Riccardo BOCCHINO (Femi-CZ Rovigo, 3 caps)* – apertura/mediano di mischia

Marco BORTOLAMI (Gloucester RFC, 82 caps) – seconda linea

Gonzalo CANALE (Clermont-Auvergne, 56 caps) – centro/ala

Martin CASTROGIOVANNI (Leicester Tigers, 67 caps) – pilone

Lorenzo CITTADINI (Benetton Treviso, 1 cap) – pilone

Carlo Antonio DEL FAVA (MPS Viadana, 44 caps) – seconda linea

Paul DERBYSHIRE (Petrarca Padova, 3 caps) – flanker

Quintin GELDENHUYS (MPS Viadana, 11 caps) – seconda linea

Leonardo GHIRALDINI (Benetton Treviso, 29 caps)  - tallonatore

Craig GOWER (Bayonne, 11 caps) – apertura/centro

Andrea MASI (Racing Metro Paris, 50 caps) – utility back

Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 19 caps) – estremo/apertura

Fabio ONGARO (Saracens, 69 caps) – tallonatore

Salvatore PERUGINI (Bayonne, 71 caps) – pilone

Simon PICONE (Benetton Treviso, 21 caps) – mediano di mischia

Matteo PRATICHETTI (MPS Viadana, 21 caps) – centro/ala

Kaine Paul ROBERTSON (MPS Viadana, 46 caps) – ala

Michele SEPE (MPS Viadana, 2 caps) – ala

Josh SOLE (MPS Viadana, 46 caps) – flanker/n.8

Tito TEBALDI (Plusvalore Gran Parma, 11 caps) – mediano di mischia

Manoa VOSAWAI (Banca Monte Parma, 6 caps) – flanker/n.8

Alessandro ZANNI (Benetton Treviso, 42 caps) – flanker/n.8

*è/è stato membro dell’Accademia FIR “Ivan Francescato”


8 Responses to “La lista di Mallett per il Tour in Sudafrica”

  • Bruno Says:

    Non vedo novità. Eppure qualche esperimento andava pur fatto, se non adesso quando ? Credo che Mallett (al solito) voglia solo limitare i danni.

  • Controller Says:

    Tra i nuovi considera Cittadini e Sepe. Bocchino poi avrà l’opportunita’ di giocare, spero. Fino ad ora ha giocato pochi minuti.

  • Simone Says:

    Secondo me è buono anche Derbyshire. Bocchino è promettente ma se non gioca nel club, e negli Aironi giocherà ancora meno, è bruciato. Ricollegandomi a Bruno io avrei portato D’Apice (al posto di Ongaro) e l’altro Pratichetti. Ma Favaro che fine ha fatto? Qualcuno lo sa?

  • Alessandro Says:

    Caro Simone,
    è un altro dei giovani italiani bruciato dalla gestione Mallett. Attenzione, Favaro è un giocatore che presenta limiti tecnici, soprattutto a livello internazionale, ma è stato lanciato per necessità pompandolo oltre i suoi meriti per poi abbandonarlo quando non serviva più. Il suo caso è simile a tanti altri, Mallett – come dice Bruno – gestisce il momento solo per cercare di limitare figuracce all’estero perchè lo scopo è quello di fare bella figura, non quello di costruire giocatori per il movimento italiano. Quando se ne andrà per un altro contratto non lascerà molto, purtroppo.

  • Michele Says:

    Condivido la necessità di rinnovamento.
    A riguardo credo che il problema della gestione Mallet sia la mancanza di continuità nelle scelte. Decidere su quali giovani puntare e sostenerli anche nei momenti di difficoltà.
    Un esempio può essere Tebaldi. Osannato per le buone prestazioni di novembre e umiliato nel 6 Nazioni fino al punto di essere sostituito con un mediano di apertura. Non ne comprendo il senso. Un giovane va sostenuto, soprattutto psicologicamente. In Italia non abbiamo un bacino di giocatori infinito e non possiamo permetterci di bruciare quelli bravi che abbiamo

  • Bruno Says:

    Purtroppo, come Alessandro sottolinea, Mallett segue una politica federale di limitazione del danno. Non possono permettersi di sperimentare un bel nulla perché il castello di carta che hanno costruito rischia di crollare e di trascinare nel baratro la FIR. Hanno tirato a campare con il 6N ma la mancanza di una strategia seria in questo decennio sta iniziando a mostrare tutti i limiti strutturali del nostro rugby, che rimane attaccato ad un’immagine (sempre più sbiadita peraltro) di una nazionale tenuta in piedi da equiparati e oriundi.
    Al momento i nostri vertici stanno soltanto cercando di prendere tempo ed evitare figure misere, nella speranza che il progetto celtic league + accademie produca qualcosa a breve termine. Ovviamente se non si costruiscono le basi è difficile ipotizzare un’alto livello degno di questo nome, ma in federazione non hanno mai brillato per lungimiranza e/o competenza, obnubilati come erano dai soldi del 6N. Pensavano di mungere la mucca all’infinito senza nutrirla. E adesso il veterinario Mallett deve solo pensare a tenerla in vita nella speranza di un miracolo.

  • Controller Says:

    Sono d’accordo con Alessandro. Oltre a questo e’ necessario considerare quanto sia effimero lo sport in genere ed in particolare il Rugby in Italia, mi spiego. Un giovane con buone qualita’ che si mette in evidenza, probabilmente abbandona gli studi ed il mondo del lavoro sperando di fare il rugbysta professionista, per il piu’ lungo tempo possibile. Se poi lo si porta in nazionale e non lo si richiama mai piu’ neanche nei trenta, le cose sono due; o chi lo aveva selezionato la prima volta era un incompetente, oppure se ne frega della vita professionale degli altri. Nessuna delle due alternative e’ accettabile. Il problema di fondo e’ che la FIR si autorferenzia e regola. Non esiste di fatto un controllo superiore alla FIR alla quale rispondere dei risultati positivi o negativi, qundi e’ il Bengodi per tecnci e dirigenti che ci lavorano (intendo quelli a stipendio). Nemmeno Brunetta puo’ intervenire.

  • Gino Says:

    Vediamo il lato positivo delle cose.

    Questa estate ci saranno almeno due partite di una qualche nazionale italiana in Sudafrica che varra` la pena di vedere.

    Peccato che la maggior parte degli italiani ne guardera` altre ;-)

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