RBS Sei Nazioni 2010, Roma è la casa azzurra
Per molti è divenuto un appuntamento sportivo-mondano da non mancare, cui partecipare fa “status”. Per altri è una ventata di aria fresca in un panorama sportivo sempre più afflitto dalle degenerazioni del professionismo. Per i rugbisti è il Torneo. L’RBS Sei Nazioni 2010 è stato presentato oggi nella Sala della Protomoteca in Campidoglio e promette di essere all’altezza della sua tradizione centenaria.
Nato nel 1883, dal 2000 ha accolto l’Italia che, aggiungendosi a Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles e Francia lo ha trasformato nell’attuale Sei Nazioni.
L’undicesima partecipazione italiana ha conosciuto il suo battesimo alla presenza del Sindaco Gianni Alemanno e del Delegato allo sport Alessandro Cochi per il Comune di Roma e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport Rocco Crimi.
“Il governo è soddisfatto del lavoro svolto dalla FIR per la diffusione del rugby – ha sottolineato Crimi – portatore di valori sani per i nostri giovani”, mentre Alemanno ha ribadito la volontà del Comune di fare dello stadio Flaminio la casa permanente del rugby azzurro:”Da ragazzo ho giocato un anno a rugby nell’Intercontinentale – ha raccontato – il mio ruolo era tre-quarti e mi piaceva placcare.
Fu un’esperienza molto gratificante ed è anche perché conosciamo direttamente la validità formativa del messaggio del rugby che vogliamo che il Sei Nazioni si leghi indissolubilmente a Roma.
Per questo abbiamo approvato la memoria in Consiglio che apre la via alla ristrutturazione del Flaminio che diverrà un gioiello da 42.000 posti in una zona centrale della città e in un contesto archeologico senza pari”.
Il Delegato Alessandro Cochi ha assicurato:”massima collaborazione con la FIR per la risoluzione dell’iter amministrativo.
Vogliamo che il Flaminio sia un punto fermo nel complesso di impianti per la candidatura alle Olimpiadi del 2020”.
A proposito di cinque cerchi, Alemanno ha annunciato una celebrazione del cinquantenario di Roma 1960 in occasione di Italia-Inghilterra del prossimo 14 febbraio:”Una grande occasione per comprendere il rugby nel programma di candidatura della nostra città”.
Il presidente FIR Dondi ha lanciato messaggi a Mallett e ai suoi giocatori:”Devono mantenere lo spirito degli ultimi Test match per essere competitivi.
Questo è un anno che deve essere positivo”.
Fabio Guadagnini, direttore di Sky Sport che per la prima volta ha l’esclusiva del torneo, ha garantito l’impegno editoriale :”Per noi il Sei Nazioni è un appuntamento di enorme importanza e come tale verrà trattato.
Tutte le partite del torneo in diretta e in alta definizione, approfondimenti, speciali e ben 16 telecamere al Flaminio in cui predisporremo il Dolby Surround per non perdere la suggestione dei suoni dal campo”.
Adesso tocca agli Azzurri.