Bilancio azzurro: si può sperare ma…

Tebaldi contro il Sudafrica Vittoria doveva essere e vittoria è stata. La quattordicesima sconfitta consecutiva dell’Italrugby avrebbe aperto una crisi profonda, al di là dei limiti di questa squadra. Gli Azzurri crescono, invertendo una tendenza negativa divenuta preoccupante la scorsa stagione. Questi Test di Novembre lasciano negli occhi molte cose positive.

La mischia, innanzitutto.

 Nei primi cinque uomini oggi l’Italia è tra le prime al mondo, senza discussioni.

Anche in terza linea saremmo al livello dei migliori (almeno in Europa), se un crociato rotto non costringesse il capitano Parisse a saltare, a meno di miracoli, il prossimo Sei Nazioni.

 In seconda linea la coppia “sudafricana” Del Fava-Geldenhuys regala centimetri, chili e sostanza, in attesa che Bortolami, “regista” delle chiamate, possa ancora contribuire alla causa.

Inoltre, il ritorno alle regole classiche e il ri-potenziamento del rolling maul, ha regalato un’arma offensiva efficace ad una squadra sterile per definizione.

 In mediana le prove di Tebaldi presentano più luci che ombre, così come quelle di Gower, giocatore di personalità e in grado di variare il gioco, pur non essendo chiaramente un’apertura “pura”.

In un bilancio tra le sue doti (personalità, difesa, intuizioni che creino quesiti per le difese avversarie) e i suoi limiti (desolante lacuna nel gioco al piede, tattico e dalla piazzola) non possiamo che apprezzarne la presenza in campo.

 In attesa che cresca Bocchino, ottimo con la “A” e al quale 20′ contro le Samoa potevano e dovevano essere concessi. 

Perchè convocarlo per tenerlo 80′ in panchina contro un avversario evanescente e con una situazione di punteggio che ne avrebbe concesso l’impiego senza rischiose pressioni?

Attenzione, uno dei limiti dell’attuale coaching staff azzurro guidato da Mallett è proprio quello di aver già dimostrato di saper proteggere poco i giocatori italiani (vedi casi Marcato e Toniolatti) che andrebbero valorizzati per le positività e non bruciati sottolineandone le negatività, è necessario non ripetersi.

La linea veloce è il reparto che presenta meno progressi e ciò non può non pesare sul giudizio della guida tecnica.

L’involuzione di Canale è ormai preoccupante (da due anni e più), Garcia difende e va dritto ma, a livello internazionale in quella posizione servirebbero anche mani e gioco al piede e l’Italia ne è sconsolatamente priva.

Il ritorno in campo di Masi potrebbe fornire un salto di qualità.

 All’ala Mirco Bergamasco è una sicurezza, mentre Mc Lean è migliorato moltissimo nella confidenza ed il suo piede sinistro è troppo importante nel ping pong tattico, ormai costante.

Insomma, al di là delle sconfitte che risentono di un calendario che ci mette costantemente contro le migliori del mondo, è lecito sperare nel miglior Sei Nazioni della storia, a patto che tutte le componenti lavorino per l’interesse comune e che ci si preoccupi meno di salvaguardare la propria immagine all’esterno, e all’estero…

Vigilare su questo sarà un compito preciso della FIR.


One Response to “Bilancio azzurro: si può sperare ma…”

  • M-URC Says:

    Alessandro, perfetta analisi per ogni reparto. Se andiamo a guardare la nostra posizione nel rancking mondiale possiamo tranquillamente dire che oggi come oggi siamo da 10° o 11° posto, niente di più. Tra le nazioni che giocano il 6 Nazioni siamo, sempre guardando la classifica, all’ultimo posto. E questa è la situazione attuale. Per questo non vedo nel breve, indipendentemente da chi guida alla nazionale stessa, miglioramenti nei risultati. Però se guardiamo al futuro, anche nel medio periodo, avremo una situazione dove i giocatori di interesse per la nazionale giocheranno un campionato molto competitivo come quello della Celtic, il movimento in questi ultimi anni a livello di tesserati, soprattutto minirugby sta aumentando in maniera importante e la struttura dei campionati giovanili e del Super12 dovrebbero garantire una maggiore profiquità delle risorse a disposizione. Cioè, mi sembra che nel giro di pochi anni, si possa prevedere un progressimo miglioramento che potrebbe portarci a stare stabilmente nei primi 10 posti del rancking mondiale. La vedo positiva, senza esagerare.

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