Dondi:”Svolta epocale”

Giancarlo Dondi Otto ore di confronto, a tratti molto aspro, almeno a dare ascolto agli spifferi trapelati dalle segrete stanze dell’albergo di Heathrow, l’aeroporto londinese, dove si è tenuto ieri il Board della Magners Celtic League. Oggi  con un comunicato ufficiale la lega dei super-club celti ha sciolto le riserve: verranno accettate due realtà italiane nel campionato a partire dalla stagione 2010-2011, a patto che la FIR garantisca una serie di parametri imposti dalla Celtic League.

 Nel comunicato ufficiale comparso sul sito della lega (www.magnersleague.com) si fa riferimento a garanzie tecniche, di impianti, finanziarie e di bacino commerciale oltre che, naturalmente, di diritti televisivi che, peraltro, la FIR ha già garantito per un minimo di 700.000 euro a squadra.

 Questi requisiti, che verranno inviati dalla Celtic League alla FIR nei prossimi giorni, lasciano intendere che il gradimento dei Celti circa le candidature si indirizza decisamente verso realtà metropolitane, con buona pace dei rigurgiti leghisti delle ultime settimane.

 A fare le pulci al movimento italiano soprattutto gli scozzesi, che hanno fatto leva sulla necessità di non abbassare il livello tecnico del torneo e di non rimetterci dal punto di vista economico.

A fronteggiarli appoggiando gli italiani i gallesi, convinti che l’Italrugby garantirebbe lo stesso sviluppo commerciale (+ 35% dall’ingresso dell’Italia) assicurato al Sei Nazioni.

In mezzo gli irlandesi, anche loro convinti che per entrare i rappresentanti del Belpaese dovranno superare un severo esame.

A giudicare dai risultati tecnici dell’ultimo Sei Nazioni, difficile dar loro torto.

Basti considerare che nel decider-match del Torneo tra Galles e Irlanda ben 42 dei 44 giocatori che hanno “fatto” la partita giocano in Celtic League.

 ”Sarà una svolta epocale – ha chiosato il presidente Federale Dondi – che consentirà al nostro rugby di progredire fino al livello dei nostri competitor.

Finora l’Italia era l’unica tra le prime nazioni del mondo a non avere un livello professionistico.

Dal 2010 i nostri giocatori potranno crescere confrontandosi ogni settimana in un campionato formativo”.

Il comunicato della Celtic lascia prevedere un impegnativo esame cui verrà sottoposto il movimento italiano:”La decisione del Board della Magners Celtic League è un punto di partenza, non di arrivo.

Ora starà a noi dimostrare che abbiamo le potenzialità e l’unità di intenti per essere affidabili, dieci anni dopo l’ingresso nel Sei Nazioni ci viene offerta un’ulteriore opportunità di crescita che sapremo cogliere, senza dimenticare che anche la Celtic non potrà che trarre benefici dal nostro ingresso”.

Il prossimo 3 e 4 aprile si terrà un Consiglio Federale dall’ordine del giorno particolarmente ricco:”Tra pochi giorni riceveremo dalla Celtic League un protocollo che costituirà la base da sottoporre alle candidate ad ospitare le sedi delle due squadre.

A chi dimostrerà di possedere i requisiti richiesti e, soprattutto, la necessaria concretezza, verrà affidato il compito di rappresentare l’Italia”.

Poi, bisognerà affrontare una ineludibile riforma dei campionati nazionali nei quali dovranno diminuire gli stranieri per contenere i costi e fare spazio ai giovani italiani.


6 Responses to “Dondi:”Svolta epocale””

  • Simone Says:

    Ma cosa si intende per “realtà metropolitane”?
    Franchigie a Roma o Nord est? Mi pare sia un’ipotesi accantonata dai rumors federali.

  • Gianluca Curzi Says:

    Penso che Roma, in qualsiasi forma, non possa mancare.

  • Duccio (Rugby 1823) Says:

    Realtà metropolitane, se si calcola il reale significato del termine, significa che città come Viadana, Parma, Reggio o Treviso sono escluse…

  • Alessandro Cossu Says:

    Ciao Ale,
    hai letto questo articolo sul Guardian riguardo ad un incontro avvenuto qualche giorno fa tra le federazioni del Sei Nazioni (assente, parrebbe, l’Italia) sulle ELV?

    http://www.guardian.co.uk/sport/2009/mar/25/experimental-law-variations-england

    Un saluto da Monaco

  • Alessandro Says:

    Grazie Alessandro, mi era sfuggito e mi pare molto interessante!Mi riprometto di tornarci sopra appena possibile, la questione è fondamenale. Grazie ancora e a presto!

  • Alessandro Cossu Says:

    Il comunicato dice solo: “These conditions, which will be clearly defined, fall under main headings of Playing and Facility standards, Finance and Commercial including Television” (Alessandro aveva già riportato queste informazioni in un altro contributo su questo sito). Non c’è riferimento a “realtà metropolitane”: quindi, credo e spero che nessuno dei club storici del Nord siano esclusi a priori dalla corsa, anche se non condivido una virgola delle uscite del deputato Fava su Roma, se non altro per ignoranza storica. Speriamo che la FIR dimostri piú presenza e subordini le lotte di campanile alle esigenze di crescita del rugby italiano.

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