La Haka è Maori

Kapa O Pango Gli All Blacks sono famosi, anche tra chi non è esperto di rugby, per molte cose. Tra queste è la Haka, sia nella versione classica, Ka Mate, che in quella più “cattiva” Kapa O Pango, che termina con il gesto del taglio della gola. Massima espressione della cultura e della tradizione popolare Maori, la danza è qualcosa di più profondo di una sfida guerriera, è un richiamo alle tradizioni ancestrali di un popolo che vi identifica la propria specificità.

Non deve stupire, dunque, la notizia rimbalzata dagli antipodi secondo cui il governo della Nuova Zelanda, nel quadro di un risarcimento territoriale ed economico (circa 120 milioni di euro) per le violazioni al trattato di Waitangi del 1840, ha legalmente riconosciuto che la Haka appartiene al popolo indigeno delle isole.

  I diritti d’autore della Haka sono della tribù Ngati Toa, cui apparteneva il capo Te Rauparaha.

Il guerriero compose la danza, per soli uomini, dopo essere scampato ad una battaglia nel 1820.

Nel 2006 uno spot della Fiat, interpretato da donne, ne riproduceva   le movenze.

La cosa suscitò la reazione furiosa dei neozelandesi che chiesero spiegazioni all’ambasciata italiana.

Da quel contrasto, poi ricomposto, nacque la partnership ancora in corso tra All Blacks e Iveco.

Con un neozelandese potete scherzare su tutto, ma non sulla Haka.

Lo sanno bene gli Azzurri che al mondiale 2007 osarono provocare gli All Blacks voltandole le spalle.

Furono travolti dalla Marea Nera.


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