Bortolami:”La squadra più forte di sempre”

“Questa è la squadra più forte di sempre.” Dopo la storica vittoria contro il Galles (nuovo record di ascolti per La7 con il 10,32% di share e 1150000 spettatori di media) il capitano dell’Italia Marco Bortolami ha sciolto la tensione degli ultimi tempi con un sorriso grande come la soddisfazione che la sua squadra ha raccolto sul campo.


Per la prima volta una squadra azzurra vince due partite nel Sei Nazioni una delle quali in trasferta, per la prima volta l’Italia sale all’ottavo posto nel ranking dell’International Rugby Board, è giusto che il capitano di un gruppo che miete risultati storici ne sottolinei i meriti:”Abbiamo vinto un incontro anomalo, diviso in tre momenti distinti.

Dopo un buon avvio nel quale siamo riusciti ad applicare il nostro piano di gioco, c’è stato un momento di difficoltà per noi ed il Galles è stato bravo ad approfittarne.

Negli ultimi venti minuti poi – ha continuato il capitano dell’Italia e del Gloucester – siamo riusciti fuori noi.

Siamo stati capaci di soffrire insieme, è stata fondamentale la comunicazione tra noi, la nostra voglia di raccogliere il frutto di un lavoro profondo, che dura da qualche tempo.”

Bortolami ha poi indicato la via per il futuro:”Il nostro è un gruppo molto giovane.

Oggi abbiamo visto tra campo e panchina Staibano, Pratichetti, Bernabò, Ghiraldini, tutti intorno ai 22 anni.

Poi abbiamo un gruppo di giovani veterani già ricchi di esperienza, penso ai Bergamasco, Parisse, Canale (lo stesso Bortolami, n.d.r.).

Abbiamo un futuro bellissimo, a patto di continuare a lavorare così e a seguire le indicazioni del nostro staff.”

Non si può non essere d’accordo con l’analisi del capitano.

Berbizier sta costruendo un gruppo che comincia ad avere una profondità invidiabile, soprattutto nei ruoli degli avanti. In prima linea, ad esempio, dietro ai primi sei uomini arcinoti e tra i migliori al mondo nei ruoli di pilone e tallonatore, spunta un talento fisico come quello di Staibano.

Il gigante di Eboli, 124 kg., ha esordito nel Sei Nazioni con grande autorità dimostrando che il vivaio azzurro comincia a regalare frutti maturi, come dimostrano anche i risultati dell’U.21 che venerdì ha battuto i pari-età del Galles 22-21 dopo aver sconfitto la Scozia.

La politica di investimenti della Federazione, per ora puntata soprattutto sull’Accademia di Tirrenia, comincia a dare i suoi risultati.

Volendo cercare il pelo nell’uovo, pochi ricambi sembrano esserci per i ruoli dei mediani che, tra i più giovani non presentano per ora alternative immediate di livello.

Dietro Pez e Scanavacca, che ha quasi 34 anni, i pretendenti alla maglia n.10 non abbondano.

Lo staff azzurro sta pensando al futuro immediato e, in maniera prudente, comincia a guardarsi attorno.

Non è escluso che nel tour estivo possano essere provate soluzioni alternative interne (De Marigny, Bortolussi?n.d.r.), mentre anche nel Top 14 francese sono stati individuati un paio di elementi, Teulet estremo del Castres e Frederic Manca, 27 anni, apertura dell’Albi, con passaporto italiano che potrebbero essere provati in futuro.

Ma questo è il momento di concentrarsi su un presente fatto di successi, costruito da una squadra che continua a dare prove di grande carattere e personalità.

Sabato prossimo, giorno di S. Patrizio, arriva al Flaminio l’Irlanda accompagnata da 18000 irlandesi.

Per la prima volta nella storia l’Italia ha la possibilità, probabilmente solo matematica, di vincere il Torneo qualora vincesse con i verdi e gli altri risultati fossero favorevoli.

Difficile, ma Troncon e Bergamasco ci hanno insegnato che è possibile continuare a sognare.


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