Zatta scende in campo con tutto il Veneto a sostenerlo

Amerino Zatta Dopo il siciliano Gianni Amore, dopo il “dondiano” Alfredo Gavazzi (nel senso che sarà sostenuto dal presidente uscente Giancarlo Dondi), è di questa mattina l’ufficializzazione della candidatura di Amerino Zatta, presidente del Benetton Treviso, nella corsa alla presidenza del rugby italiano per il prossimo quadriennio. La candidatura è avvenuta attraverso un comunicato stampa cui ha fatto seguito anche la presa di posizione ufficiale e per iscritto delle società venete a sostegno di Zatta.

Chiariti, dunque, i dubbi sulla posizione di Rovigo che molti davano nello schieramento pro-Gavazzi mentre per Petrarca Padova, Mogliano e San Donà era già tutto chiaro.

La competizione entra nel vivo ed è un bene per il movimento che vi sia una pluralità di candidature che ora dovranno confrontarsi sui programmi e sulle intenzioni di sviluppo di un movimento dalle enormi potenzialità, solo parzialmente espresse finora.

Di seguito il comunicato firmato da Amerino Zatta :

Il rugby internazionale sta subendo negli ultimi anni un processo di cambiamento costante, che prospetta scenari e sviluppi sempre nuovi. Il rugby è sempre stato portatore di valori unici per i quali è facile associare un’immagine positiva, sia agli occhi del praticante che dello spettatore occasionale, sia delle aziende partner che decidono di investire sul rugby proprio grazie al messaggio che sa dare.

Il movimento italiano pertanto, non può restare ancorato ad un pericoloso immobilismo, ma deve sviluppare un nuovo senso di gestione, sia dal punto di vista tecnico, che per quanto riguarda gli altri aspetti ad esso correlati. L’immagine attuale che emerge è quella di poca chiarezza sull’individuazione ed il perseguimento dei traguardi comuni a tutto il movimento.

Confidiamo su una Federazione che rappresenti il confronto fra i vari componenti del movimento rugbistico, convinti come siamo che sia questo l’unico vero sistema di crescita.

Il rugby internazionale ha avuto, negli ultimi venti anni, una crescita esponenziale dovuta all’apertura al professionismo. Il rugby italiano ha dovuto adattarsi alla nuova situazione, dovendo affrontare – con la sua entrata nel Sei Nazioni – implicazioni di novità e di inesperienza. Ma ha anche usufruito di indubbi vantaggi economici derivanti dalle varie competizioni internazionali della Nazionale e dei Club.

Appare indispensabile ripensare il nostro sport, soprattutto a livello di promozione e di formazione, mantenendo vivi i valori di cui è portatore e cercando un’eccellenza che sia realmente sostenibile da tutto il movimento. Non dobbiamo avere paura del cambiamento, ancorché consapevoli della difficoltà della strada da percorrere, poiché esso rappresenta un requisito inderogabile per poter crescere ed acquisire esperienza e credibilità, guardando realisticamente l’attuale situazione senza fuorvianti alibi di facciata.

 

Con queste convinzioni e con la serenità (esperienza) che mi viene da tanti anni trascorsi nel mondo del rugby italiano, come Presidente di Società, ho preso la decisione di presentare a Voi la mia candidatura – per il prossimo quadriennio olimpico -  alla Presidenza della Federazione Italiana Rugby.

E’ opportuno qui chiarire, in maniera inequivoca e ferma, che in caso di mia elezione Benetton Rugby – sin d’ora a ciò impegnandosi – rimetterà la gestione della franchigia, partecipante al RaboDirect PRO12, a disposizione del rugby italiano. Da parte mia, ovviamente, presenterò immediatamente le dimissioni dalla carica di Presidente del club e da qualsiasi altra posizione che risulti comunque correlata alla franchigia oggi da me presieduta.

Non deve, infatti, sussistere dubbio alcuno di interferenze o di incompatibilità di cariche che possano coinvolgere la mia persona e/o Benetton Rugby. La Famiglia Benetton, che ho preventivamente informato della mia intenzione, mi incarica di far sapere che nulla ha da chiedere e si aspetta da questa mia candidatura e da un’eventuale mia carica, in continuità con l’impegno profuso nel rugby con passione e lealtà, ininterrottamente a partire dal 1978.


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