Per la gloria del nome. Gli 80 anni della Rugby Roma

“Per la gloria del nome“. Era il motto che campeggiava nel simbolo con la doppia erre – nera in campo bianco e bianca in campo nero – che un gruppo di amici scelse il 21 ottobre 1930 quando decise di dare vita alla Rugby Roma. Romei, Riganti, Bigi, Nathan, Raffo, Nisti sono solo alcuni dei fondatori che si ritrovarono nell’elegante dimora dell’ambasciatore Adolfo Vinci in via di Villa Torlonia.

Versando dieci lire cadauno con un atto scritto a mano su un foglio di carta vergarono l’incipit un romanzo sportivo lungo 80 anni che sono scivolati via leggeri, costruendo una tradizione capace di legare i colori bianconeri (il verde dei calzettoni venne aggiunto più tardi dopo l’assorbimento dell’Olimpic) al nome della Roma ovale.

Proprio i colori, così inusuali nel panorama sportivo della città eterna, stabilirono da subito la vocazione internazionale della Rugby Roma, vincitrice di cinque scudetti.

Vennero mutuati, infatti, dalla maglia del club argentino del San Isidro da dove proveniva il mediano di mischia Giuseppe Bigi.

Dopo di lui innumerevoli i campioni stranieri che hanno contribuito alla storia bianconera.

Una storia fatta di fuoriclasse come Redfern, Haden, Oliver, Shelford, Fourie fino a Rick Greenwood e Rob Louw, tornati a Roma per i festeggiamenti degli 80 anni.

Ma indimenticabili restano anche i nomi dei grandi personaggi dello sport romano che hanno vestito il bianconero.

Da Umbertone Silvestri a Paolo Rosi -poi  storica voce del rugby in RAI -, da Bubi Farinelli, chirurgo di fama, a Perrone, da Barzanti a Lugari, da Vinci a Mazzi a Speziali, presidente dell’ultimo scudetto.

La Rugby Roma di oggi, guidata dal presidente Abbondanza, ricorderà la propria storia con una cena ad inviti presso il Rugby Roma Cafè questa sera e in occasione della partita di campionato contro il Mogliano sabato prossimo (Tre Fontane, ore 15).