Convince la Rugby Roma italiana e romana

La Roma ai romani. Niente paura, non è uno slogan politico. Stiamo parlando della stagione della Futura Park Rugby Roma che sabato scorso, battendo il Gran Parma, ha infilato la quarta vittoria consecutiva salendo ad un solo punto dalla zona play-off, traguardo insperato alla vigilia. L’ottimo risultato non è frutto del caso ma del lavoro, appunto, di uno staff composto da romani tutti di rigoroso pedigree bianconero.

Per il coach Carlo Pratichetti, per il suo assistente Stefano Fortunato e per il fitness trainer Riccardo Franconi la maglia bianconera, indossata da giocatori, è una seconda pelle :”Non nego che questi colori costituiscono per il nostro gruppo di lavoro un valore particolare – spiega Pratichetti – forse proprio per questo siamo riusciti a superare tante difficoltà insieme, ma la strada è ancora lunga”.

 Intanto, chiuso il girone di andata con ben nove punti in più in classifica rispetto alla scorsa stagione e con il terzo attacco (209 punti realizzati), la Rugby Roma ha davanti un doppio impegno (sabato prossimo a Parigi e il 19 al Tre Fontane) in Amlin Challenge Cup contro il Racing Parigi di Pierre Berbizier, Lo Cicero e Chabal:”Per noi è molto importante il confronto con un livello così alto.

I ragazzi hanno una fantastica opportunità per abituarsi ad un ritmo diverso dal Super10 e questo può solo giovargli”.

 La scelta “italiana” dei bianconeri sta pagando:”Siamo felici del rendimento di giocatori come Bernabò, Buso e D’Apice.

Inspiegabile che giovani di questo valore a Calvisano non trovassero spazio”.

All’ala si sta ricostruendo Toniolatti, mentre a n.9 il 22enne Carlo Vannini è la rivelazione del campionato:”Qui c’è un progetto tecnico.

In estate abbiamo avviato un programma di valorizzazione dei giovani italiani e questi sono i primi risultati, ma il lavoro è lungo.

Roma deve essere il punto di riferimento per i vivai del centro-sud”.

Intanto l’obiettivo incoffesato sono i play-off:”Vogliamo affrontare una partita alla volta pensando solo al lavoro – conclude Pratichetti – così possiamo andare lontano”.