I desideri di Mallett

Nick MallettCosa chiedere al 2008 appena nato? La risposta per il nuovo ct del rugby azzurro Nick Mallett è facile. La lista dei desideri vede ai primi tre posti, nell’ordine, un mediano di apertura, un mediano di mischia ed un estremo possibilmente nati in Italia. Il 2007 che se ne va lascia ricordi in chiaroscuro.


Dopo un Sei Nazioni per certi versi storico, doppia vittoria ad Edimburgo e poi sul Galles, la nazionale di Berbizier non ha saputo dare seguito al proprio sviluppo nella Rugby World Cup.

Chiusi in un cassetto i rimpianti e la ricerca delle responsabilità, alla vigilia del Sei Nazioni che inizierà il prossimo 2 febbraio resta l’idea di una squadra mediamente ancora giovane forte di un reparto, quello degli avanti, di livello mondiale.

“Il problema dell’Italia non è conquistare l’ovale, il problema è cosa farci quando ce l’ha.”

La frase di Mallett, che si è stupito (beato lui) di scoprire che nel Super10 giocano solo 60 italiani, spiega in sintesi il senso del suo lavoro nei prossimi mesi.

Volendo azzardare qualche ipotesi ci si accorge che, pur non navigando nell’abbondanza, qualcosa si muove.

In particolare, le ultime vittorie in Heineken Cup di Treviso e Calvisano hanno lanciato i nomi di Andrea Marcato, 24 anni, e Paolo Buso, 21, protagonisti in campo con il n.10 sulle spalle.

I due, già convocati da Mallett nel suo primo raduno, hanno storie diverse.

Marcato, bocciato da Berbizier, può guadagnare una nuova chance.

Buso, utilizzabile anche come estremo, è una novità assoluta in attesa che sbocci il talento del romano Bocchino, virgulto della Capitolina.

Per il n.9 scommetteremmo su Canavosio, attualmente uno degli elementi più versatili ed intelligenti a disposizione del ct, mentre tra i tre-quarti il recupero del talento di Ludovico Nitoglia arricchisce un reparto in crescita.


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