Nick Mallett è il nuovo c.t. azzurro

nick mallettFallita la qualificazione ai fatidici quarti di finale nella Rugby World Cup 2007, il rugby azzurro volta pagina. Salutato Pierre Berbizier, che aveva annunciato per tempo la sua decisione di tornare in patria al termine della rassegna iridata, la Federugby ha comunicato ufficialmente la nomina a nuovo c.t. dell’Italia di Nick Mallett, fino a ieri Director of Rugby a Western Province, una delle culle del rugby sudafricano.


Nato in Inghilterra nel 1956 ma cittadino sudafricano, Mallett presenta un curriculum all’altezza dei suoi predecessori.

Da giocatore ha difeso i colori di Western Province ed Oxford University prima di trascorrere una stagione, 1982-’83, a Rovigo.

Poi sette anni da giocatore-allenatore in Francia prima di tornare in Sudafrica al Boland come capo-allenatore nel 1995.

A questo punto gli Springoboks, la nazionale sudafricana, prima come assistant poi come head coach, ruolo in cui ha ottenuto un prestigioso record ancora imbattuto.

Dall’agosto del 1997 al dicembre del 1998 ha messo a segno una striscia di 17 vittorie consecutive chiudendo con un lusinghiero 71% di vittorie alla guida dei Boks.

Ha inoltre vinto due titoli in Francia, 2003 e 2004, alla guida dello Stade Francais dei Bergamasco.

Intanto, ni una intervista rilasciata ad Andrea Bongiovanni per la Gazzetta dello Sport, il presidente Dondi ha confermato l’anticipazione del nostro giornale indicando proprio Mauro Bergamasco come prossimo capitano e scaricando
:”Ha molte doti, ma come capitano mi ha deluso.”

Dondi ha anche precisato che:”Mallett non porterà nessuno nello staff.

Il preparatore atletico Alex Marco, ora impegnato con la Francia, è una nostra scelta precedente alla chiusura con Mallett.

Nick ha una grande cultura, non solo rugbistica, ed è un ottimo gestore.

Quello che ci vuole per il rugby moderno.”

Riguardo a Berbizier:”Ci ha fatto crescere da ottimo tecnico qual’è.

Gli rimprovero solo una certa freddezza.”

Ora bisogna ripartire:”Voglio proporre meno incentivi economici alle società che non schiereranno la mediana, una seconda linea e l’estremo di formazione italiana.”

Due parole sul Flaminio:”Ora lo gestiamo direttamente, i lavori sono avviati e per il prossimo Sei Nazioni, impegno cruciale per il rugby italiano, avrà 8-9000 posti in più:”

Auguri.


4 Responses to “Nick Mallett è il nuovo c.t. azzurro”

  • Francesco Says:

    Ho letto l’intervista a Dondi. Sembra il Presidente del Borgorosso e non della FIR
    - parla male di Bortolami (capitano del Gloucester, mica pizza e fichi) e si mette a dare i gradi di capitano lui (ma non dovrebbe decidere la squadra ?)
    - si lagna che la squadra sia undicesima nel ranking come prima di Berbizier : ma ha idea che la nazionale di Kirwan (e quella di Johnston) non hanno fatto un punto in trasferta e vinto tre partite in tutto?
    - vuole togliere soldi alle squadre che non schierano mediana, una seconda ed un estremo indigeni : già che c’è potrebbe preoccuparsi anche dei piloni (li compriamo in Argentina un tanto al chilo) e dei centri, oppure rendersi conto che nazionalizzare Vosawai e poi fare il moralista è una contraddizione palese.

  • alessandro fusco Says:

    I tuoi appunti sono fondati, sopratutto quello relativo al fallimento dell’operazione-Vosawai…Però,riguardo Berbizier, nell’intervista Dondi riconosceva che ha cambiato il nostro rugby e, se ha attaccato Bortolami, qualche ragione la ha. Ti assicuro che tra i giornalisti che hanno seguito negli ultimi anni la nazionale l’idea che qualcosa non andasse tra il capitano e il ct era emersa già ai tampi del Sei Nazioni, così come l’impressione che per qualcuno la squadra azzurra sia una vetrina da sfruttare a fondo. In ogni caso, l’investitura di Mauro Bergamasco sembra ovvia con l’avvento di Mallett, come avevo già scritto. Per quel che mi riguarda difenderò sempre i meriti di Berbizier e penso che in questi momenti debba prevalere l’interesse comune più della voglia di trovare colpevoli. A presto

  • Francesco Says:

    Mi spiego : a me Mauro capitano va benissimo, e quanto a Berbizier, ritenevo che si potesse con molta eleganza ringraziarlo e farla finita lì (freddo, caldo, tiepido : credo contino i risultati).
    Sulla questione delle linee guida della Federazione (accademia, oriundi, equiparati e compagnia) mi sembra che si abbiano poche idee e contraddittorie, specie se confrontate con come si muove la principale squadra di rugby italiana, che cerca di valorizzare i giovani prendendoli in Italia (da ultimo : Diego Varani) e non cercando a prescindere messia d’oltreoceano (il che non vuol dire rinunciare a Williams, ma cercare anche di crearli qui).

  • Alessio Says:

    Forse sarebbe ora che Dondi pensasse seriamente ad un successore, ed anche alla svelta: perchè mi sembra che stia andando pesantemente in acido, ora! Da quando sono iniziati i Mondiali ha fatto esternazioni più da frequentatore di bar che da uomo di sport. Se prima riscuoteva il mio apprezzamento, la mia fiducia verso di lui sta scemando grandemente da un mesetto a questa parte. Poi il discorso della scuola italiana per i giocatori è vecchio e ritrito: ovvero fatta la legge, scoperto l’inganno si aggira e si rigira con banale facilità. Forse Berbizier non sarà stato tanto “latino” come lui si aspettava: la cosa certa è che non credo Mallett sarà tanto più “caldo” del suo predecessore. E poi mica deve sposarselo: se poi al caro Presidente piace più apparire che essere, sicuramente ha scelto male anche stavolta!

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