Steyn prende a calci i canguri

Un match di straordinaria intensità ha aperto le operazioni del Tri-Nations 2007, viatico per una Rugby World Cup che si preannuncia straordinaria. A Cape Town il Sudafrica ha piegato un’ottima Australia con un 22-19 tutto da raccontare. Protagonista assoluto Francois Steyn, 20enne enfant prodige del rugby sudafricano, che ha letteralmente preso a calci le speranze di vittoria dei wallabies quando erano ormai ad un passo da una clamorosa realizzazione.


Nel breve volgere di quattro minuti, dal 74’ al 78’, Steyn ha messo a segno due drop incredibili che hanno fruttato prima il 19 pari e poi il sorpasso decisivo del 22-19.

Soprattutto il primo calcio da tre punti è stato scagliato dalla linea laterale destra a, più o meno, 45 metri dai pali dopo che Larkham aveva calciato l’ovale appena rubato in touche dai propri 22 metri.

Il pallone finiva proprio nelle mani del Fenomeno che White aveva messo in campo per la sua soprannaturale abilità nei drop.

Steyn calciava di destro con una naturalezza imbarazzante da posizione impossibile e marcava il pareggio dando ai suoi la convinzione che, con lui sul terreno di gioco, tutto sia possibile.

Riconquistato il pallone gli Springboks ben orchestrati dall’ altro giovane talento Pienaar davano vita ad un interminabile drive mantenendo il possesso dell’ovale con una serie di ripartenze degli avanti vicino ai raggruppamenti che logoravano i coraggiosi australiani, peraltro bravissimi a non cedere in difesa e a rubare in diverse occasioni l’ovale.

Ma la forza degli avanti in maglia verde era straripante e i loro colpi si abbattevano alla base dell’albero australiano con la regolarità e l’inesorabilità di un’ascia da tagliaboschi.

In capo a ben 11 fasi di gioco Pienaar apriva per Steyn che, appostato quasi al centro del campo, non aveva difficoltà ad infilare ancora i pali da 35 metri per il 22-19 finale.

Peccato per la migliore Australia degli ultimi mesi che, dopo aver assorbito nei primi minuti le sfuriate dei devastanti tank sudafricani, aveva preso il comando delle operazioni nella fase centrale del match.

Dopo due calci per parte di Montgomery e Mortlock in apertura erano stati i sudafricani a violare per primi l’area di meta con Fourie lanciato in bandierina in capo ad un’azione al largo.

Sul 10-3, complice l’infortunio del leader sudafricano Smit che faceva sbandare la mischia, i wallabies guidati dai veterani Larkham e Gregan cominciavano a macinare il loro gioco sequenziale fatto di possessi prolungati e meravigliosa occupazione del campo che fruttava un piazzato di Mortlock e la bella meta dell’”arcangelo” Giteau.

Era il vantaggio degli ospiti per 10-13.

Un giallo a Spies permetteva all’Australia di dominare la fase centrale del match ma la superiorità numerica produceva solo altri due calci di Mortlock a cavallo dell’intervallo per il massimo vantaggio di 10-19.

Al rientro di Spies dopo i 10’ dell’espulsione temporanea gli springboks ricominciavano a logorare i canguri di Connoly con il gioco dei propri colossi e, dopo esser ritornati sotto con due punizioni di Montgomery per il 16-19 al 54’, costruivano le basi per l’exploit di Steyn di cui si è detto in apertura.

L’appuntamento è tra una settimana a Durban dove il Sudafrica ospiterà gli All Blacks che ieri hanno demolito il coraggioso Canada per 64-13 con tre mete del fenomeno Carter che ha messo a segno anche sette trasformazioni.

Bene i due esordienti Ross Filipo e Scwalger a pilone ma, certo, gli avversari non costituivano un banco di prova troppo impegantivo.

Sabato prossimo potremo assistere ad una anteprima della possibile finale di Francia 2007, un’occasione ghiottissima per un confronto tra i due fenomeni Steyn e Carter e pieno di altri innumeroveli temi.


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