Il Prato vìola il Tre Fontane, la Rugby Roma getta via un anno

La Futura Park Rugby Roma non ce l’ha fatta. Le ambizioni di promozione in Super10 dei romani si sono infrante sull’erba del Tre Fontane, che perde la sua imbattibilità durata due anni, dove gli ospiti del Prato hanno vinto con il punteggio di 15-17 meritando pienamente l’accesso in finale. Dopo la batosta rimediata nel match di andata in Toscana la Roma avrebbe dovuto vincere con il punto di bonus per ribaltare le sorti della semifinale.


La necessità di marcare quattro mete ha condizionato la partita dei bianconeri così come le scelte dell’allenatore Ringeval che ha schierato all’apertura Freschi, bravo nell’attaccare la linea del vantaggio, al posto di Anversa, infallibile dalla piazzola ma meno efficace nel gioco alla mano.

Chiara la scelta tattica del coach francese: andare a giocare nella metà campo avversaria per mettere pressione e creare più occasioni da meta possibili.

Obiettivo raggiunto a metà, soprattutto per il disastroso rendimento della touche bianconera.

Tra primo e secondo tempo sono state ben quattro le rimesse laterali in favore della Roma nei 22 metri avversari letteralmente regalate ai pratesi di Gaetaniello.

Nonostante gli errori la Roma partiva in quarta.

Già all’8’ Varani violava la linea di meta avversaria in capo ad una ripartenza di Giacci dalla mischia rifinita dalle mani di Mazzi.

L’ala romana toccava in bandierina ma Francesio non trasformava.

Dopo l’inizio folgorante la Roma andava perdendosi dietro ai suoi errori nella parte centrale del primo tempo, segnata da un piazzato di Bambry per il Prato che marcava il 5-3 al 19’.

Solo allo scadere della prima frazione arrivava la seconda meta della Roma che sfruttava la superiorità numerica per il giallo a Khan.

Era il pilone Cecere a portare l’ovale in meta concretizzando un lungo possesso romano nei 22 avversari, 10-3 e tutti al riposo convinti che la Futura Park potesse agguantare il bonus.

Il secondo tempo si apriva con la superiorità numerica che la Roma sfruttava marcando la terza meta con Visser al 50’ dopo un piazzato di Bambry al 48’.

Il punteggio era sul 15-6, mancava solo una meta per il trionfo dei capitolini che vivevano il loro momento migliore.

A questo punto emergeva l’esperienza e la migliore organizzazione dei pratesi, peraltro aiutate in maniera determinante dai continui errori della squadra romana, troppo incline alle iniziative personali che nel rugby difficilmente riescono a celare le lacune di organizzazione.

Risultavano così vanificati tesori di possesso che favorivano gli ospiti, abili a sfruttare con due piazzati di Bambry al 54’ e al 65’ i falli del pack romano, spesso in ritardo.

Sul punteggio di 15-12 le iniziative della Roma divenivano sempre più slegate e il Prato aveva agio di segnare la meta della sicurezza con il talento Vezzosi che al 78’ marcava in capo ad un contrattacco di 50 metri.

Tutto da rifare per la Rugby Roma che dovrà rivedere molto se vorrà rinverdire la propria tradizione.


4 Responses to “Il Prato vìola il Tre Fontane, la Rugby Roma getta via un anno”

  • Francesco Capecci Says:

    Ineccepibile. Aggiungerei che 1)la squadra si è mangiata 3 mete fatte nel primo tempo per palloni caduti ai tre quarti (Malipiero al 39′ l’ultimo)
    2)nessuno ha capito perché abbia tolto Bricalli per mettere un tallonatore che non ne ha indovinata nessuna (e non è una sorpresa)
    3) nessuno ha capito l’inserimento di Anversa assieme a Freschi, non avendo ancora fatto la quarta meta : Prato ha giustamente iniziato ad attaccare lo spazio tra apertura e primo centro, due “pesi leggeri”

  • diego Says:

    dopo questo periodo vergognoso,dove il sig. RINGEVAL carica di tutte le responsabilita’ TUTTO e ripeto TUTTO l’ambiente…..ma LUI le sue responsabilita’ NON LE PRENDE????? VERGOGNAAAAA

  • alessandro fusco Says:

    All’analisi del match va aggiunta, anche se non ha inciso sul risultato, una nota sul disastroso arbitraggio del sig. Marrama. L’innefabile fischietto non ha favorito nessuna delle due squadre in campo con i suoi errori tecnici, davvero troppi a questi livelli. L’unico ad essere stato danneggiato è stato proprio il gioco del rugby. Peccato.
    Quanto alle responsabilità della stagione della Rugby Roma, ce ne sarebbe per tutti. Certo, Ringeval mi pare l’ultimo a poter incolpare gli altri senza prima fare un profondo esame di coscienza…

  • Francesco Capecci Says:

    Esame di coscienza profondissimo…
    Ha escluso Patrizi (perché poco mobile, credo) che è stato subito preso come titolare da Carlo Pratichetti alla Lazio, che qualcosa di tallonatori capirà, per tenere un tallonatore di riserva che ha fatto un disastro
    Ha chiesto un cecchino al piede(Anversa) e lo ha tenuto tutto l’anno per poi toglierlo nelle semifinali
    E’ andato a Prato a giocare con 4 terze linee e ha sbagliato la partita
    Ha seppellito di elogi Damiani (che ha mezzi fisici notevoli e passa la linea del vantaggio) e non lo ha manco portato a referto contro Prato

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