L’Italia di Berbizier torna sulla terra

Un film già visto. L’Italia perpetua gli errori gratuiti che ne vanificano i miglioramenti generali, innegabili, costruiti in questi anni che non sembrano peraltro sufficienti a salire quell’ultimo gradino che la separa dal massimo livello. La sintesi che spiega il risultato (3-39) favorevole alla Francia è tutta nell’incapacità degli azzurri di concretizzare le opportunità costruite nei primi 15 minuti e nella lucida superiorità dei galletti nello sfruttare gli errori gentilmente concessi dai padroni di casa.


Due calci piazzati, certamente non impossibili, sbagliati nei primi sette minuti da Scanavacca e De Marigny quando i francesi erano ancora a sgranchirsi le gambe sotto al sole primaverile di Roma.

Due occasioni da meta sprecate per errori banalissimi nell’arco della prima frazione, nonostante tutto occasioni costruite dagli azzurri con voglia, determinazione e volontà di applicare il piano di gioco, ma che non hanno prodotto punti.

Al contrario, la Francia lascia sfuriare sorniona i volenterosi padroni di casa e li punisce alla prima occasione.

Capita al 25’, dopo che Skrela aveva già mosso il tabellino con un piazzato da 3 punti al 14’.

Ovale in possesso degli azzurri sui 22 metri in attacco grazie ad Ongaro lesto ad impossessarsi di un pallone vagante, 4 fasi di gioco con Parisse e Mauro Bergamasco a condurre l’assalto poi, nel momento decisivo, Canale sbaglia l’ultimo passaggio gettando l’ovale alle ortiche e scoprendo la difesa in modo irreparabile.

Si avventa sul pallone Dominici che veloce come il vento calcia l’ovale per 70 metri inseguendolo e toccando in meta, vanamente inseguito da Masi.

La trasformazione di Skrela fissa il 10-0 per gli ospiti.

Gli italiani accusano il colpo, soffrono proprio in quello che doveva essere il punto di forza azzurro, la mischia.

I francesi di Laporte sfidano gli uomini di Berbizier proprio lì e troppo spesso vincono il confronto.

Guidati da uno Chabal devastante organizzano rolling maul che gli italiani non sanno fermare.

Al 32’ Bortolami e compagni incassano un’altra meta da Heymans che viene lanciato lungo la linea laterale da un passaggio dolcissimo di Skrela che rfinisce un’iniziativa dell’elettrico Mignoni.

Troppo facile per la squadra n.2 nel ranking mondiale giocare sul velluto dopo i regali degli avversari, trasformazione di Skrela e 0-17.

Chabal diventa decisivo realizzando la sua doppietta proprio a cavallo dei due tempi.

Al termine del primo rifinisce in meta una delle tante rolling maul vincenti dei suoi (alla fine del match saranno 12) per il 3-22 all’intervallo.

Giusto il tempo di un thè caldo per il gigantesco n.8 ed ecco la seconda segnatura personale dopo aver sfondato la linea difensiva azzurra.

Questa volta Skrela trasforma per il 3-29.

A questo punto i francesi tirano il fiato paghi dello score sul tabellone lasciando briciole di possesso agli azzurri che, del resto, dimostrano di non sapere cosa farsene.

Pez, subentrato per infortunio allo sfortunatissimo Scanavacca già al 14’, non riesce a dare vivacità al gioco, mentre qualcosa di buono arriva da Castrogiovanni e, soprattutto, dall’indemoniato Lo Cicero entrati all’inizio del secondo tempo, ma non è abbastanza per impensierire la Francia.

Nemmeno gli ultimi 10’ di Troncon fanno il miracolo, nonostante sia evidente la maggiore velocità del veterano nell’estrarre l’ovale dai raggruppamenti rispetto a Griffen.

C’è spazio per un’altra meta di Jauzion trasformata da Skrela e per un piazzato di Beauxis, nuovo astro del rugby transalpino, 3-39.

Agli azzurri non resta che raccogliere le idee e lavorare duro, sabato prossimo a Twickenham li aspetta l’Inghilterra rinata con Jonny Wilkinson.


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