Berbizier:”Laporte non ha una linea”. La formazione francese

Tra Bernard Laporte e Pierre Berbizier i punti in comune si fermano alla nazionalità. Per il resto, i due strateghi che sabato si affronteranno sull’erba del Flaminio sono diversi come il giorno e la notte: uomo di campo, pragmatico, diretto Berbizier. Professorale, umorale, pieno di sé Laporte.


Dopo l’attacco di due giorni fa nell’intervista a L’Equipe, la bibbia del rugby transalpino, “le petìte general” che guida l’Italia ha rincarato la dose in occasione della pubblicazione della formazione ufficiale dei francesi:”Per costruire una squadra di rugby – ha esordito Berbizier – ci vuole una linea di continuità che stabilizzi l’identità del gruppo.

Se Laporte ne ha una, io non la vedo.

Cambiare la mediana e il n.8 nello stesso momento tanto per provare significa non mettere i giocatori nelle condizioni di rendere al meglio.

Poi può anche andarti bene, visto che i giocatori in questione (Mignoni, Skrela e Chabal) hanno grandi qualità, ma non si capisce la logica.”

Del resto, il ct francese ha dovuto piegarsi anche agli infortuni.

Nel caso di Traille, discusso esperimento di Laporte che ha portato il suo miglior centro a giocare apertura sollevando in patria un vespaio di polemiche, più che la logica potè la pubalgia che lo ha relegato in panchina, così come accade al genietto Yachvili, senza contare che anche Michalack è fuori per la stagione.

Si spiega anche così il recupero di Skrela, che non indossa la maglia dei galletti dal 2001, a n.10.

L’inserimento del pilone Milloud testimonia il timore che incute la nostra prima linea, almeno a sentire Totò Perugini che di piloni d’oltralpe se ne intende:”Milloud è forte in mischia chiusa più dei suoi concorrenti.

Si vede che ci temono” ha ridacchiato il pilone dello Stade Toulosaine. Ecco il XV di Francia: Poitrenaud; Heymans, Jauzion, Fritz, Dominici; Skrela, Mignoni; Chabal, Bonnaire, Betsen; Thion, Nallet; De Villiers, Ibanez(cap.), Milloud.


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