Italia-Argentina, derby degli emergenti

Il secondo sabato consecutivo di grande rugby al Flaminio testimonia l’alto livello raggiunto dall’Italia ovale. Domani (diretta tv La7, dalle 14.30) un’altra grande prova attende i giovani guerrieri azzurri che si aspettano un Flaminio pieno e appassionato come quello del match contro i wallabies (biglietti ancora disponibili presso biglietterie ticket one – www.ticketone.it).


Sul prato dello stadio romano, per l’occasione colorato di bianco rosso e verde con maxi-bandiere che copriranno gli spalti, scenderà l’Argentina di Loffreda, mai così in alto – sesto posto – nella sua storia nel ranking internazionale.

Dopo la bellissima vittoria della settimana scorsa colta a Twickenham, per la verità contro un’Inghilterra che versa in una crisi senza precedenti, i Pumas cercheranno il bis contro l’Italia che dovrà dimostrare, come si addice alle grandi squadre, di aver dimenticato in fretta l’amarezza per la vittoria solo sfiorata contro l’Australia sabato scorso.

L’abitudine a giocare match di così elevata difficoltà a breve distanza uno dall’altro deve essere acquisita dalla squadra di Berbizier in vista della rassegna iridata che si terrà in Francia da settembre 2007.

La prossima Rugby World Cup è il vero obiettivo della federazione, senza dimenticare il prossimo Sei Nazioni.

Il fatidico passaggio ai quarti di finale rappresenterebbe il definitivo lancio dell’Italia nel gotha mondiale, ed è questo l’obiettivo al quale stanno lavorando gli azzurri.

Intanto gli argentini, dopo giorni di lavoro nel ritiro-bunker presso il Centro Polifunzionale delle Fiamme Oro a Ponte Galeria, hanno annunciato un XV iniziale che presenta ben dieci novità rispetto alla vittoria di Londra.

Oltre alle annunciate assenze del centro in forza ai London Irish Gonzalo Tiesi, infortunatosi a Twickenham, e dell’apertura del Leinster Contepomi rientrato a Dublino per sostenere un esame presso la Facoltà di Medicina, mancherà anche il leader Agustìn Pichot, mediano di mischia dello Stade Francaise.

Con il n.9 giostrerà, in sua vece, Fernandez Miranda, mentre il n.8 Gonzalo Longo sarà il capitano dei Pumas.

Berbizier, che ha indicato in settimana l’Argentina come possibile outsider ai prossimi Mondiali, ha preparato un piano di gioco diverso rispetto a quello ideato contro l’Australia.

Se contro i wallabies “le petit general” aveva chiesto ai suoi sequenze di gioco corte e grande difesa, è probabile che di fronte ai Pumas gli azzurri dovranno costruire di più il gioco d’attacco per mantenere il più a lungo possibile il possesso dell’ovale.

Chiaro come il sole che per riuscirvi Bortolami e soci dovranno garantirne la conquista attraverso la mischia, ottima sabato scorso, e le rimesse laterali, troppo carenti contro i canguri di Connoly, così come carente è stata, in generale, la ricezione aerea.

Una volta consolidata la conquista il problema sarà l’iniziativa da parte dei mediani azzurri.

Pez e Griffen contro l’Australia si sono limitati a svolgere un compitino da sufficienza, il che non può bastare per vincere match al massimo livello come quelli che l’Italia è chiamata ad affrontare.

Gli elogi cominciano a pesare senza il dovuto corollario di risultati eclatanti, ed i primi ad averne abbastanza sono proprio i giocatori del gruppo azzurro, consapevoli dei loro miglioramenti frutto di un grande impegno, individuale e di squadra.

Il lavoro svolto in settimana dovrà dire se gli azzurri sono cresciuti, l’appuntamento con la vittoria non può più essere rimandato.


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