Supercoppa italiana al Treviso, spettacolo non degno

Il Benetton Treviso conferma la sua supremazia nel rugby italiano, ma c’è da chiedersi dove porterà il suo sviluppo se il livello dei migliori club è questo.

Con il risultato di 26-12 i leoni della Marca si aggiudicano la prima Supercoppa superando l’Overmach Parma.

Il match ha offerto un livello tecnico piuttosto povero, con il pack dei biancoverdi a dominare il gioco e il piede di Marcato a capitalizzare questa superiorità.


Fallosissimo il Parma di cui la scorsa stagione, conclusa con la splendida conquista dell’Heineken Cup conquistata in Galles, aveva lasciato un ricordo ben più scintillante.

Nemmeno la direzione di Mancini ha aiutato il livello dello spettacolo ma, certo, il direttore di gara è l’ultimo colpevole.

Giocatori indisciplinati, eccessive proteste, scorrettezze gratuite che ricordano più i campi di calcio che quelli di rugby riportano all’attenzione dell’intero movimento la questione che andrebbe affrontata con decisione per la salvezza e lo sviluppo del rugby nel nostro paese.

Sono in grado i club italiani di fare quel salto di qualità che consentirebbe loro di rimanere al passo con i progressi della nazionale di Berbizier, o piuttosto rimanendo nel loro provincialismo rifiutando di affrontare la nuova realtà non costituiranno alla lunga un ostacolo alla crescita del movimento?

Che fine ha fatto la proposta delle selezioni sotto la guida tecnica unitaria della Federazione in grado di affrontare le Coppe europee e preparare così i giocatori al livello internazionale?

Dopo aver assistito alla Supercoppa, chi vuole bene al rugby italiano deve porsi questi interrogativi.

Detto questo, poco importano i 16 punti al piede di Marcato o la buona prestazione di Picone in un panorama di povertà tecnica e indisciplina desolante.

Emblematiche le parole del ct azzurro Berbizier: “Sono disilluso dopo aver assistito alla finale di campionato e a questa partita. Se questo è il livello dei migliori club è difficile andare a sfidare le migliori. Speriamo di fare meglio.”


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