Tri-Nations, Smit sottolinea gli aspetti positivi, Henry cerca la perfezione

Dopo la bufera della scorsa settimana, gli Springboks possono respirare grazie ad una prestazione decorosa, sebbene sconfitti.


Il capitano Smit gratifica i suoi: “I ragazzi erano chiamati a rispondere sul campo in un momento difficile e la risposta è arrivata. Non era facile contro questa Nuova Zelanda, una squadra dotata di un incredible istinto. Ogni volta che sono entrati nella nostra metà campo – ha continuato Smit – sono riusciti a marcare. In alcune occasioni siamo stati ingenui a commettere errori che hanno causato punizioni. Concedere questa opportunità a un giocatore come Carter è suicida.”

“Rispetto all’ultimo match – ha detto il capitano dei Boks – i ragazzi si sono espressi molto meglio e sono certo che potranno fare ancora di più, la strada del Tri-Nations è ancora lunga.”

Richie Mc Caw, capitano e sempre più leader degli All Blacks, punta l’attenzione sulla maturità dei suoi: “Non ci siamo fatti prendere dal panico dopo la loro meta al primo minuto, ma abbiamo ripreso a fare il nostro lavoro e a costruire il match, in un test così duro non era facile. Abbiamo fatto meno errori di loro, così abbiamo vinto.”

Il coach della Nuova Zelanda Henry ha lamentato alcuni aspetti della prestazione dei suoi: “Abbiamo vinto e siamo contenti di ciò, ma ci sono molti aspetti da migliorare nella nostra prestazione se vogliamo vincere sabato prossimo contro l’Australia.”

“Dobbiamo essere più bravi a prendere le redini del match e a tenerle saldamente nelle nostre mani, realizzando il piano di gioco in maniera compiuta.”

Rispetto alla gestione della partita da parte dell’arbitro, Graham Henry ha sottolineato – giustamente – l’eccessivo utilizzo da parte dei giocatori del breack di gioco per presunti infortuni: “Non mi piace vedere gente che si butta continuamente a terra rallentando lo sviluppo della partita. I ragazzi devono andare in campo pieni di voglia di giocare e di gioia, queste cose possono essere molto pericolose per il nostro sport.”

Conocordiamo pienamete con Henry, non c’è niente di più contrario agli ideali sportivi che l’utilizzo indiscriminato e disonesto di questa pratica. Per averne una prova vi invitiamo ad assistere ad una qualsiasi partita del campionato di calcio italiano, beninteso purchè siate privi di influenze “tifose” di qualsiasi tipo.


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