L’Italia mette paura all’Inghilterra

Gli Azzurri esultano per la meta di Mc Lean Per una volta cominciamo dalla fine. L’80′ è scoccato già da due minuti, da almeno dieci l’Italia schiaccia l’Inghilterra nei propri 22 metri difensivi con i sudditi della Regina a difendere disperatamente il 18-11 (finirà così) dai furiosi attacchi dei gladiatori azzurri. Il mediano di mischia Ben Youngs, con la vista annebbiata dalla fatica, si vede consegnare l’ovale dai propri avanti e fa qualcosa che all’Inghilterra contro l’Italia non è mai accaduta : calcia il pallone fuori dal campo per far terminare la partita, l’unica via di scampo agli attacchi italiani.

Finisce così, con gli Azzurri sconfitti ma non vinti che escono tra gli applausi del pubblico guidati da Andrea Masi Man of the Match – premio che in genere va a un giocatore della squadra che vince – che avrebbe potuto condividere con almeno tre suoi compagni.

Si perchè Sergio Parisse, il capitano ritrovato, Alessandro Zanni, forse il miglior giocatore del torneo per costanza e livello delle prestazioni, e Luke Mc Lean, autore della meta italiana, hanno fornito prestazioni individuali da autentici fuoriclasse.

Ma tutta la squadra è cresciuta in maniera esponenziale rispetto alle ultime due opache prove contro Scozia e Galles, ritrovando lo spirito e la voglia di sfidare l’avversario con la consapevolezza di potercela fare che sono state alla base della vittoria contro la Francia nella prima giornata del torneo.

Purtroppo questa autorità l’Italia ha potuto mostrarla solo nel secondo tempo dopo che il primo è trascorso a difendere dagli attachi dell’Inghilterra di Stuart Lancaster, ora sempre più lanciata verso la vittoria finale e il Grand Slam dal quale la separa solo il Galles.

Il match si apre proprio con gli inglesi in avanti, decisi a schiantare la resistenza azzurra con una prima mezz’ora fatta di pressione invivibile e ritmo devastante.

Le cose non vanno esattamente come previsto dagli strateghi del XV della Rosa che riescono a produrre solo due punizioni trasformate da Toby Flood al 3′ e al 16′, cui risponde Orquera al 18′.

Al 20′ l’Italia va vicina a marcare una meta clamorosa, fermata sola dall’arbitro Clancy che vede un passaggio in avanti di Zanni quando invece è una mano inglese a deviare l’off load che avrebbe spedito in meta Parisse.

Il fortino italiano regge alla grande contro le mareggiate degli uomini in maglia bianca, Barbieri (15 placcaggi per lui al termine), Masi, Garcia, Zanni e gli altri spalmano una mano di cemento sulle mura placcando ogni cosa, Orquera usa il piede con maggiore sapienza di quanto ha fatto Burton contro il Galles e l’Inghilterra pare perdere certezze, soprattutto dopo il 25′ quando Parisse salva una meta quasi fatta dopo un feroce attacco degli inglesi.

Ci pensa Gori a rimettere gli avversari sulla rotta con una leggerezza al 30′, quando cerca un grabber kick a scavalcare la linea difensiva consegnando l’ovale nelle mani di Flood.

A sua volta il n.10 inglese calcia il pallone verso la meta italiana e si lancia all’inseguimento, Gori si vede superato e lo placca senza palla.

Giallo all’azzurro e ultimi 10′ del primo tempo in inferiorità.

Si diffonde il timore del cedimento ma la diga tiene subendo solo altri sei punti per due piazzati che Flood trasforma al 38′ e al 40′, fissando sul 12-3 lo score all’intervallo.

Nel secondo tempo entra in campo un’altra Italia che va in campo con l’ambizione di sfidare l’avversario, come vuole il suo allenatore Brunel.

Il risultato è una trasformazione piazzata da Orquera al 58′ e una meta firmata da Mc Lean al 50′ che manda in delirio i 4000 italiani che urlano sfidando il silenzio del tempio di Twickenham.

Dopo una rimessa laterale inglese in zona difensiva Danny Care sbaglia il calcio di allontanamento sotto la pressione italiana, Zanni è il più reattivo e raccoglie al volo l’ovale.

Orquera produce un delizioso assist al piede per Mc Lean che dalla parte opposta raccoglie e plana in meta, delirio azzurro sul punteggio di 15-11.

Due minuti e Flood firma la punizione del 18-11, ma l’Inghilterra sbanda paurosamente sotto i colpi della mischia chiusa italiana.

Parisse carica i suoi da grande capitano e gli azzurri piantano le tende dentro ai 22 metri avversari seguendo il desiderio di violare l’area di meta inglese.

Il pubblico assiste ammutolito a 15′ di veementi attacchi italiani, forse tra i più belli di sempre della nostra storia.

La disperata difesa inglese e qualche errore impediscono l’impresa, ma ormai l’Italia è all’altezza delle grandi.

INGHILTERRA – ITALIA 18-11
Domenica 10 marzo, ore 16.00 – Twickenham, Londra
Inghilterra: 15 Alex Goode, 14 Chris Ashton, 13 Manu Tuilagi, 12 Brad Barritt (67′ Billy Twelvetrees), 11 Mike Brown, 10 Toby Flood, 9 Danny Care (58′ Ben Youngs), 8 Tom Wood, 7 Chris Robshaw (c), 6 James Haskell (50′ Tom Croft), 5 Geoff Parling (46′ Courtney Lawes), 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Tom Youngs (72′ Dylan Hartley), 1 Mako Vunipola (58′ Joe Marler).
Italia: 15 Andrea Masi (36′ Tobias Botes, 41′ Andrea Masi), 14 Giovambattista Venditti, 13 Gonzalo Canale, 12 Gonzalo Garcia, 11 Luke McLean (72′ Dylan Hartley), 10 Luciano Orquera, 9 Edoardo Gori (58′ Tobias Botes), 8 Sergio Parisse, 7 Robert Barbieri (63′ Simone Favaro), 6 Alessandro Zanni, 5 Joshua Furno (63′ Francesco Minto), 4 Quintin Geldenhuys (63′ Antonio Pavanello), 3 Martin Castrogiovanni (29′ Lorenzo Cittadini), 2 Leonardo Ghiraldini (59′ Davide Giazzon) 1 Alberto De Marchi (76′ Andrea Lo Cicero).
Arbitro: George Clancy
Marcatori: 3′ cp. Flood, 16′ cp. Flood, 18′ cp. Orquera, 38′ cp. Flood, 40′ cp. Flood, 44′ cp. Flood, 48′ cp. Orquera, 50′ m. McLean, 62′ cp. Flood
Cartellini gialli: 31′ Gori


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