Bledisloe Cup, dominio All Blacks

Sivivatu segna la meta per gli All Blacks Niente da fare per l’Australia battuta all’Olympic Stadium di Tokyo da una Nuova Zelanda di nuovo perfetta capace di imporsi con un 32-19 che non lascia spazio a discussioni e che tiene saldamente la Bledisloe Cup nelle mani di Graham Henry . Determinanti le prestazioni mostruose di Mc Caw, come sempre uomo-ovunque abilissimo in tutto, anche nel non farsi fischiare fuori-gioco clamorosi, e di Dan Carter (8/8 dalla piazzola).

Potrebbe cominciare a dare i primi segnali anche la nuova organizzazione del coaching-staff, con Henry che ha voluto prendee sulle sue spalle il lavoro del pack.

 Un pack di nuovo dominante attorno al già citato immenso condottiero Mc Caw ma anche sulla leadership silenziosa della quercia Brad Thorn, insostituibile.

 Eppure, i canguri partono molto bene nel primo tempo grazie alla buona competenza nella conquista, alla grande aggressività sui punti di incontro (ottimo Pocock) e alle prestazioni di Genia e Giteau, eccelsi playmakers capaci di non far sentire l’assenza di Barnes.

Il match si apre con due piazzati di Giteau al 5′ e al 12′, replicati da quello di Carter al 15′.

Poi sale in cattedra Superman Mc Caw capace di vestire i panni di pivot-playmaker dando vita ad una azione alla mano che spedisce in meta Sivivatu dopo aver coinvolto Cowan, Donnoly e Muliaina, trasformazione e 10-6 per i Neri.

 Ancora un piazzato per parte, poi Sivivatu rimedia un giallo sacrosanto al 33′ per un placcaggio pericoloso e l’Australia reagisce.

Al 34′, dopo un lungo consulto con il TMO Lawrence concede la meta al bello spunto in bandierina di Hynes.

Giteau tasforma e gli Wallabies chiudono il primo tempo in vantaggio 16-13.

 Qui si esaurisce, però, la verve verde-oro anche per la perdita di efficacia in touche e in mischia chiusa.

Salgono in cattedra gli All Blacks migliori visti negli ultimi mesi capaci di andare in meta al 46′ con Conrad Smith (inesistente O’Connor sul placcaggio) e di marcare altri quattro piazzati di Carter per il 32-19 finale.

 Ora, per entrambe, il Tour in Europa.

L’Australia per costruire con i suoi giovani, la Nuova Zelanda per riprendersi il tetto del mondo.

Australia – Nuova Zelanda  19 – 32

Australia:
Meta:
Hynes
CP:Giteau 3

 

Nuova Zelanda:
Mete:Sivivatu, Smith
Tr.:Carter 2
CP: Carter 5

 

Yellow card: Sivivatu ( NZ – 33rd min – placcaggio pericoloso)

 

Australia: 15 James O’Connor, 14 Peter Hynes, 13 Ryan Cross, 12 Adam Ashley-Cooper, 11 Digby Ioane, 10 Matt Giteau, 9 Will Genia, 8 Wycliff Palu, 7 David Pocock, 6 Rocky Elsom, 5 Mark Chisholm, 4 James Horwill, 3 Ben Alexander, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Benn Robinson.
A disp.: 16 Stephen Moore, 17 Matt Dunning, 18 Dean Mumm, 19 George Smith, 20 Luke Burgess, 21 Drew Mitchell, 22 tbc.

 

Nuova Zelanda: 15 Mils Muliaina, 14 Cory Jane, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Sitiveni Sivivatu, 10 Daniel Carter, 9 Jimmy Cowan, 8 Rodney So’oialo, 7 Richie McCaw (c), 6 Adam Thomson, 5 Tom Donnelly, 4 Brad Thorn, 3 Neemia Tialata, 2 Andrew Hore, 1 Tony Woodcock
Stadio: 16 Corey Flynn, 17 John Afoa, 18 Jason Eaton, 19 Kieran Read, 20 Brendon Leonard, 21 Stephen Donald, 22 Zac Guildford.
Arbitro: Mark Lawrence (Sudafrica)


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